Pen drive, foto e diari di scuola| Montante e l'appunto sull'arresto - Live Sicilia

Pen drive, foto e diari di scuola| Montante e l’appunto sull’arresto

Antonello Montante e il materiale sequestrato

Dentro l'archivio dell'ex presidente di Sicindustria. Aziende, nomi e affari.

PALERMO – Il documento più antico è una “bolla di accompagnamento del 28 febbraio 1990”. Quello di recente è una” fattura pro forma emessa dalla società Msa il 26 aprile 2018 verso la società Alechia spa dell’importo di un milione e 586 mila euro”. E poi c’è un appunto che riguarda un suo possibile arresto. Quando è stato scritto?

Ventotto anni di vita e affari racchiusi in decine di pen drive, floppy disk, agende, file e appunti manoscritti. Agli investigatori il compito di analizzate lo sterminato archivio di Antonello Montante.

Un archivio di cui lo stesso Montante, finito ai domiciliari il 14 maggio e trasferito in carcere dieci giorni dopo, ha cercato di disfarsi. Era contenuto in uno zaino  trovato nel balcone confinante con la camera da letto della sua casa milanese, in un altro zainetto e in una busta lanciati nel pozzo di luce dell’appartamento. Secondo i pm di Caltanissetta, Montante avrebbe cercato di fare sparire ulteriori prove del sistema corruttivo e di spionaggio che aveva messo in piedi.

“Il mio assistito, all’arrivo della polizia nella sua abitazione, non si è disfatto di alcuna prova di reato. Temendo che non si trattasse di agenti ma di malviventi, ha tardato ad aprire e ha cercato di mettersi al sicuro. Il contenuto delle pen drive danneggiate, ritrovate dai poliziotti nello zaino dell’indagato, era stato trasferito in altre chiavette perfettamente funzionanti, già in possesso degli inquirenti”, ha detto l’avvocato Giuseppe Panepinto, che con Nino Caleca difende l’imprenditore.

Una conferma o una smentita arriverà dall’analisi del materiale sequestrato. C’è davvero di tutto nell’archivio. Dal “contratto Anf-Bombardier” alla carpetta “Por Fiere”, da quella con la dicitura “Macedonia- tel pres Bulgaria Meroni” ad un’altra “Biss plan Gimon lettere”.

Gimon è un nome che si ripete. Si tratta di una delle tante società su cui si stanno svolgendo accertamenti. Su due di esse in particolare, “Antico Torronificio nisseno srl” e la “A.P. consulting srl”, c’è il sospetto che possano essere state usate per occultare denaro o gestire soldi pubblici in maniera non proprio trasparente. Soldi che sarebbero stati assegnati a imprese riconducibili a Montante grazie ai politici, soprattutto regionali, che assecondavano i desiderata dell’industriale.

E poi ci sono la Msa, Mediterr shoch absorbers spa e la Gimon srl (si occupano di ammortizzatori), la Hasta magi tecnologie srl (prodotti in gomma), la Alechia spa (operazioni immobiliari) delle quali si stanno analizzando i flussi finanziari.

Tra documenti fiscali, fatture, protocolli d’intesa, ricorsi e quant’altro spuntano decine e decine di pen drive con diciture che sembrerebbero rimandare a vicende private e professionali degli anni alla guida di Sicindustria. Di certo denotano l’abitudine maniacale di Montante di archiviare ogni cosa: dalla “visita Cancellieri+Emma a Caltanissetta” alle ”foto antiche bici Sebac”, dagli “atti del convegno Cciaa 2011 criminalità” al “giro di Sicilia Ghisallo 2012”, dagli “esami ospedale controlli” alle “foto Camilleri varie”. Ed ancora agende con le più disparate diciture. Solo per fare qualche esempio: “2000 spese rist.”, “casa serena 1995”, “diario scolastico 1993-1994”.

Ci sono poi delle scritte su cui gli investigatori, probabilmente, si concentreranno più di altre. Due su tutte: una pen drive era catalogata con la frase “registrazione video sorveglianza cam1 cam 2- attentato citofoni”, mentre su un foglio bianco c’era un appunto manoscritto “10.102 Venturi in un bar di Caltanissetta via Fra Guarratana ha detto che entro il mese mi dovevano arrestare”. Marco Venturi, ex braccio destro di Montante e leader degli industriali nisseni, è diventato il suo più grande accusatore. È stato Venturi, infatti, a svelare ai magistrati il “sistema Montante”.


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