I carabinieri sapranno fare luce. Un mistero fitto fitto.
Undici ore al pronto soccorso| Poi la morte: medico indagato
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Siete una squadra formidabile. Grande Roberto Barbagallo, sindaco della mia cittadina, e grande Pogliese, ex sindaco di una città che mi ha sempre accolta.
che scene efferate mamma mia!
anche a palermo ieri c'era vento!
Sig Alessandro veda che i siciliani veri non siete ne lei e neanche quel signore , si faccia portavoce per la sua persona e non offenda i siciliani veri
Mio padre morì per un attacco cardiaco a 68 anni. Nei cruciali momenti antecedenti la morte, fu chiamato il 118, era il lontano 2004, soccorritori giunti in casa senza defibrillatore, era solo un pregiato soprammobile dentro una fiammante ambulanza. A quei tempi i soccorritori non erano ancora in possesso dell’attestato BLS D, indi non potevano usarlo. La stessa ambulanza doveva essere già dotata di medico a bordo ( erano stati assunti due anni prima per il servizio 118) ma non salivano a bordo perché a loro dire erano senza divisa!!! Perciò l’azienda li utilizzava, sempre per ben due anni, come medici in appoggio al Pronto Soccorso, pagati però come medici del 118. Morale: Mio padre morì, caricato in piedi in ascensore al V piano. Nessuno pagò per quella assurda vicenda. Un rimpallo di responsabilità, una sola soddisfazione quella di velocizzare in meno di 48 ore l’attivazione dell’ambulanza con medico a bordo. Quello che non si è potuto avere in due anni!!!!