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Mostra la maglia dopo il gol |”Speziale è innocente”

L'attaccante catanese Piero Arcidiacono è stato sospeso dopo aver mostrato una t-shirt con la scritta a favore del giovane ultras condannato in Cassazione per l'omicidio preterintenzionale dell'ispettore Filippo Raciti. Il sindacato di polizia Coisp: "Gesto ignobile, va radiato". Il calciatore: "Non un gesto contro le forze dell'ordine ma di solidarietà, siamo dello stesso quartiere". L'avvocato Lipera: "Non sono l'unico d'Italia a credere nella sua innocenza"

Nuova Cosenza-Sambiase
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CATANIA – Ha festeggiato un gol  facendo vedere a favor di telecamera una  t-shirt con la scritta “Speziale è innocente”: l’attaccante catanese Pietro Arcidiacono, che gioca nella squadra di calcio Nuova Cosenza in serie D, è stato sospeso dopo aver scelto di lanciare il suo messaggio a favore del giovane ultrà Antonino Speziale, condannato in Cassazione giovedì per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore di polizia Filippo Raciti.

Al suo terzo gol contro la Sambiase, Arcidiacono si è fatto passare dalla panchina la maglietta: la scena è stata ripresa dalle telecamere di Rai Sport che stava trasmettendo la partita. Il match si stava giocando a Lamezia Terme ed è terminato con il risultato di 4-3. Speziale si trova nel carcere di Brucoli dove sta scontando la pena ad otto anni di reclusione. L’altro imputato, Daniele Micale, deve scontarne 11.

A predere posizione per primo è il sindacato di polizia Coisp: “E’ ignobile e non trova riscontri nel calcio giocato- spiega il segretario della Calabria Giuseppe Brugnano – il gesto del calciatore del Cosenza che oggi ha esibito una maglietta di solidarietà a Speziale festeggiando dopo un gol fatto. Facciamo appello ai veri tifosi, a cominciare da quelli del Cosenza – aggiunge – a prendere totalmente le distanze da questo gesto, anche non entrando allo stadio domenica prossima in occasione della gara casalinga. Alla società rivolgiamo anche un invito pressante a radiare il calciatore dai propri ranghi”.”Chiediamo infine – conclude Brugnano – un intervento immediato della Federcalcio, che deve prendere una sanzione disciplinare durissima”.

Ma il calciatore si difende: “Non è stato un gesto contro le forze dell’ordine né, tanto meno, contro la famiglia Raciti, ma solo un atto di solidarietà verso un ragazzo che conosco perché siamo cresciuti nello stesso quartiere di Catania”. Pietro Arcidiacono affida le sue parole ad una nota della società sportiva Nuova Cosenza calcio: l’ufficio stampa precisa che la società non sapeva del gesto e che la t-shirt è stata passata ad Arcidiacono da suo fratello Salvatore, che gioca nella stessa squadra.  “Conosco Speziale – racconta  Arcidiacono – perché siamo dello stesso quartiere ed il mio voleva essere un gesto di solidarietà verso il ragazzo ma, lo ripeto, non era assolutamente contro le forze dell’ordine”.

“L’ho saputo dai giornalisti – commenta l’avvocato di Speziale, Giuseppe Lipera – e lo reputo un gesto di solidarietà. Mi conforta sapere che non sono l’unico imbecille d’Italia a credere nell’innocenza di questo ragazzo. Evidentemente, il calciatore conosce Speziale, come lo conoscono molti ragazzi. Stamattina sono andato a trovarlo nel carcere di Brucoli, e mi è sembrato sereno”.

Poco dopo, però, è la società sportiva ad annunciare che Arcidiacono è stato sospeso: “La società si dissocia dal gesto del proprio tesserato Pietro Arcidiacono – spiega in una nota – e sottolinea la propria completa estraneità ai fatti. Inoltre comunica l’immediata sospensione del tesserato”.


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