Multe per 30mila euro, resta il suk | Città senza legge anche a Ballarò - Live Sicilia

Multe per 30mila euro, resta il suk | Città senza legge anche a Ballarò

Nonostante i massicci interventi delle forze dell'ordine il mercato dell'illegalità continua a prendere forma, ogni giorno, tra le strade del centro storico. Più di cinquecento chili di merce sequestrata, multe e sanzioni, non hanno scoraggiato i venditori ambulanti senza regole. Tra i banconi, abusivismo e ricettazione.

PALERMO – Il suk palermitano si trova nel cuore del centro storico, nella preziosissima area compresa tra la chiesa di San Francesco Saverio e la storica Porta Sant’Agata. La zona dell’Albergheria sembra dimenticare le sue origini ogni notte, quando i camion scaricano chili e chili di merce pronti ad essere messi in vendita sui marciapiedi. Un lungo perimetro di abiti usati, rifiuti, vecchi giocattoli e oggetti rubati circonda così, ogni giorno, monumenti, negozi, abitazioni ed anche un museo.

Una triste consuetudine con cui i palermitani dicono di non voler convivere, ma dura a morire nonostante gli interventi massicci e quasi quotidiani delle forze dell’ordine. Da settembre ad oggi, infatti, i Controlli Integrati del Territorio effettuati da polizia municipale, di Stato, carabinieri e guardia di finanza sono stati costanti.

Ammontano a più di trentamila euro le sanzioni elevate nella zona per occupazione abusiva del suolo pubblico, intralcio alla viabilità stradale e il mancato rispetto delle norme che regolano la vendita ambulante. Ma oltre alle irregolarità amministrative, sono stati i reati penali a venire a galla la maggior parte delle volte. Si va dalla ricettazione al furto di energia elettrica, riscontrati in bancarelle, bettole e taverne della zona, integrate in un contesto all’insegna dell’illegalità.

Uno scenario che rientra nello scoraggiante quadro di una città senza legge, dove multe e sanzioni sembrano non bastare. Eppure i controlli hanno portato anche al sequestro di oltre cinquecento chili di merce, ma quello tra le vie ed i vicoli di Ballarò appare come un rifornimento a “ciclo continuo”. Elettrodomestici, oggetti elettronici, informatici, cosmetici, borse e vestiti coprono quotidianamente l’area compresa tra piazza Colajanni, via Ritiro San Pietro, piazza San Francesco Saverio, via Albergheria, via Majali e corso Tukory, come se di quei controlli nulla restasse. Nemmeno la paura di essere sorpresi, ancora una volta, a vendere merce oggetto di furto.

Come è già successo nel caso di decine di biciclette rubate, messe in vendita per quaranta euro. A riconoscerle su quei marciapiedi trasformati in bazar, i legittimi proprietari. Dopo avere subito un furto, infatti, i palermitani si sentono ormai quasi in dovere di recarsi tra le bancarelle di Ballarò, tappa fissa per chi subisce rapine o viene derubato. Che gran parte della refurtiva venga esposta e messa in vendita non è ormai un mistero per nessuno.

Risale soltanto a pochi mesi fa il sequestro da parte dei carabinieri di un televisore Lcd, due computer e due tablet che erano stati rubati nella villa di un professionista di Selinunte. L’ennesima conferma che i malviventi ad ogni colpo, riescono facilmente a piazzare sul mercato nero quanto rubato, trovando proprio nella zona dell’Albergheria le scorciatoie per intascare più contanti possibili.


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