Musumeci in visita a Gela | "Non è più la città della mafia" - Live Sicilia

Musumeci in visita a Gela | “Non è più la città della mafia”

Il presidente della Regione ha incontrato anche i lavoratori. I piani e gli investimenti.

L'INCONTRO
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GELA (CALTANISSETTA) – “Gela non è più la città della mafia ma quando lo Stato allenta la sua attenzione la criminalità rialza la testa: noi gliela dobbiamo schiacciare. Non a caso ho nominato ex magistrati, ex alti ufficiali ed ex questori al governo dei comuni commissariati”. Lo ha detto nell’aula consiliare del palazzo di città, il presidente della Regione, Nello Musumeci, in apertura della sua visita ufficiale a Gela, incontrando i sindacati di varie categorie, imprenditori, commercianti, studenti e forze dell’ordine.

Ricevuto dal commissario straordinario, Rosario Arena, il presidente della Regione ha parlato con i lavoratori del reddito minimo di inserimento (Rmi) che manifestavano davanti al municipio per ottenere il rinnovo dell’incarico, dopo 18 anni di servizio, e la stabilizzazione negli organici del Comune. Poi ha sentito le rivendicazioni di alcuni ex dipendenti dell’indotto dell’Eni licenziati dalla ditta Turco Costruzioni. A tutti ha promesso il suo impegno per la ricerca di una soluzione. In aula ha definito questa città “la testimonianza dei problemi atavici della Sicilia” esortandola a “riappropriarsi del suo protagonismo senza più rassegnazione”.

Quindi ha espresso tutto il suo sostegno al commissario, Arena, confermando per Gela il finanziamento di 343 milioni per la nuova tangenziale, 143 milioni per il rifacimento e la navigabilità del porto rifugio, e accendendo i riflettori della Regione su rete idrica e rete fognaria. Infine, ha suggerito il varo di “un piano strategico per lo sviluppo di Gela” che però la città non ha ancora scelto dopo il declino della sua economia industriale. Ai rappresentanti sindacali che hanno sollecitato il rifinanziamento dell’accordo di programma, l’impegno per la sanità, un programma di sviluppo dell’industria e del turismo, ha annunciato “un prossimo calendario di incontri tematici a Palermo”.

Sollecitato dai cronisti a pronunciarsi sulle recenti rivelazioni trasmesse dal programma Nemo su Rai2, circa il presunto sotterramento abusivo di rifiuti tossici dell’Eni nelle vasche dell’isola 32 del petrolchimico di Gela, Musumeci ha detto: “Mi amareggia il fatto che finora nessuno abbia pagato. Chi doveva appellarsi non lo ha fatto e si è girato dall’altra parte mentre la gente per decenni ha dovuto vivere un lungo calvario. Questa è una terra difficile e triste nella quale chi rompe non paga”. “Incontrerò la magistratura nelle prossime settimane – ha annunciato Musumeci – e spero che si possa arrivare a un epilogo, non solo perché si chiuda definitivamente quella triste stagione ma perché si possano conoscere nel volto, nel nome e nel cognome i responsabili di coloro che dovevano intervenire e nulla hanno fatto per evitare che decine, centinaia di innocenti di qualunque età dovessero pagare inconsapevolmente sull’altare di un lucro e di un profitto sporco e assolutamente inconfessabili”.

 


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