“Tutto il mondo ha fiducia in voi. Anche voi dovete credere ancora di più in voi stessi, perché siete meravigliosi. Siete, comunque, sulla buona strada”. Parabola e parole di Jimmy Pallas, sessantun anni, super-manager italo-americano, organizzatore e produttore della Convention e della Cena di Gala palermitane del miliardario Kaoru Nakajima.
“Sai chi è davvero Mr. Nakajima san ?”, dice. Faccia interrogativa. “Nakajima san è uno che l’amministratore delegato di una multinazionale va a trovare in Giappone per fargli un inchino”. Pallas è un tipo che incuriosisce, un’anima picassiana e attraversata che si può osservare da diverse angolazioni. Produttore di fama internazionale, uno che alza il telefono e può chiamare Elton John o Bruce Springsteen. Didascalia fisica: zazzera candida da bucaniere buono, simbolo di tanti abbordaggi, voce e concetti da affabulatore, due occhi da bambino curioso che ti scrutano e ti soppesano. Altra caratteristica: amore per il riserbo più assoluto. Lo abbiamo cercato, lo abbiamo marcato stretto che, in confronto, Gentile marcava Maradona e Zico a zona. E, finalmente, eccolo qua.
Mr. Pallas….
“Tu lo sai che cos’è il Mice Tourism?”.
Veramente, le domande le farei io. Comunque, no.
“Sta per ‘Meeting, Incentive, Conference, and Exhibition Tourism’”.
Ah, sì, il turismo legato alle aziende.
“Una definizione troppo piccola. Sai cos’è? Una macchina di sogni che diventano realtà. Quella che ha messo in campo Mr. Nakajima san che ha, tra l’altro, premiato i migliori esponenti della sua azienda con il viaggio a Palermo. Avete un numero impressionante di posti spaventosamente belli in Sicilia. Nel mondo si fa così, se volete una industria che possa aiutarvi, ecco la strada. Spero che l’evento di Mr. Nakajima san a Palermo sia stato una prima esperienza. Sempre che lo vogliate”.
Lei è il demiurgo della macchina dei sogni?
“Assolutamente no. Il principio è sempre il cliente. Lui desidera, lui sa quello che vuole, lui immagina. Io sono il paio d’occhiali, semmai, che aiuta gli altri a vedere le cose come lui, alla stessa maniera. Voi dovete vederlo ancora di più”.
Che cosa?
“Il potenziale che avete. Rappresentate lo scenario ideale per chi cerca la meta suprema. Avete il clima mediterraneo, avete la bellezza, avete il carattere accogliente e l’affabilità. Nakajima san se n’è accorto ed è innamorato di Palermo. Il mio messaggio vuole essere positivo e pieno di speranza. C’è una comunità che ci ha riempiti di amore, che è a buon punto”.
Tanto è vero che Nakajima ha salutato la gente davanti al Teatro Massimo, di persona.
“Nonostante le sue attuali condizioni, ci ha tenuto a scendere e risalire per la scalinata e non è stato facile per lui. Voleva rendere omaggio a quell’affetto e non avrebbe mai rinunciato. Io ne ho vissute tante, raramente un momento così forte, per le emozioni”.
Come inizia il viaggio?
“Quando lui, il mio cliente, a casa di Andrea Bocelli, sente parlare il maestro che gli racconta i tesori dei teatri italiani. Poi ha trovato una sezione del sito del Teatro Massimo in giapponese ed è scattata la scintilla. Doveva essere tre anni fa, la pandemia ha creato le complicazioni che sappiamo”.
Avete preso in affitto i due teatri cittadini più prestigiosi, anche per una cena. Una circostanza che ha provocato più di una polemica. Il presidente della Regione si è arrabbiato.
“Non entro nel merito delle polemiche che ci hanno un po’ sorpreso, non è mio compito. A margine, senza alcun intento che non sia di pacifico chiarimento, dico questo. Abbiamo chiesto e ottenuto i pareri necessari, da tre anni disponevamo delle autorizzazioni. Giochiamo tutti nella stessa squadra, per lo sviluppo. Riguardo alle cifre pagate, tengo a specificare che per il Politeama abbiamo complessivamente corrisposto 37.500 euro, per la cessione del teatro e per l’esibizione concertistica dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Non 14.000 euro come è stato scritto. Non mi sembra un importo così esiguo. Ovviamente, qualcosa che compri adesso, fra tre anni costerà di più”.
Com’è il bilancio finale?
“Molto positivo. Ci sono stati almeno tre milioni di contatti in più sui siti che riguardano la città, con le interazioni dei dipendenti di Mr. Nakajima san, negli ultimi giorni”.
Lei, Mr. Pallas, chi è?
“Sono quello che va in avanscoperta. La faccenda ha i suoi lati piacevolissimi. Per trovare il catering giusto, ho assaggiato di tutto (ride)”.
Mi sembra soddisfatto, ma pure inquieto…
“Purtroppo sono il mio peggiore cliente. Sono contento perché è andata bene. Però, si può sempre fare meglio e, se sto fermo, sono insoddisfatto. Ora, eccomi pronto per nuove avventure”.
A marzo faccio il compleanno. A occhio e croce, lei mi pare leggermente fuori budget per le mie possibilità.
“Dai, ci accordiamo (ride ancora)”.
Prima volta a Palermo?
“No, sono stato qui nell’Ottantacinque a mettere su il concerto di Vasco. Conosco bene la città che è aperta e che ha compiuto tanti passi che la stanno innalzando. Avete le caratteristiche per essere un centro d’attrazione intercontinentale come pochi”.
Mr. Nakajima tornerà?
“Abbiano affrontato oggi (ieri, ndr) il tema e lui vuole tornare. Ha Palermo nel cuore. Io sto parlando perché voglio diradare eventuali pensieri negativi e dire ai palermitani: siete favolosi, vi amiamo. Tu sei grande quanto il tuo potenziale, ma devi esserne perfettamente consapevole”.
Lei si è innamorato di Palermo, Jimmy Pallas?
La risposta dei gesti è un ‘sì’ che accende quegli occhi da bambino. Ecco il resto: “Voglio dire grazie a tutti quelli che sono stati con noi, alle squadre, alle persone meravigliose che hanno contributo, spesso mettendoci del proprio, a rendere questo momento esaltante e semplice. Un grazie di cuore a tutti, davvero. Grazie, Palermo”.