Il compleanno di Nakajima che ha preso il cuore di Palermo FOTO e VIDEO

Il compleanno di Nakajima che ha preso il cuore di Palermo FOTO e VIDEO

Cronaca dal vivo di una domenica indimenticabile

PALERMO- Poiché c’è sempre da imparare, si riporta, qui, lo stupore del palermitano medio per la compostezza degli amici giapponesi, davanti alla toilette del Teatro Massimo, nell’intervallo. Una coda nutrita ma impeccabile, non il classico e folto gruppuscolo a cui siamo abituati che deforma la precedenza. E sì che non è facile, pensi, mentre li osservi. Hanno appena assistito al discorso aziendale di Kaoru Nakajima, il miliardario che ha affittato mezza Palermo per il suo compleanno, della durata (cronometrata) di un’ora e mezza. Eppure, nessuno mostra segni di irrequietezza, nonostante il probabile disagio fisico.

Kaoru e il cuore di Palermo

Che Kaoru abbia preso il cuore di Palermo – nel senso dell’attenzione e dell’interesse – è assodato e lo scriviamo come atto finale di una settimana piena. Siccome siamo rosa e nero non ci sono termini concilianti nel registro virtuale che governa la signoria del dibattito. Tutto bello o tutto brutto, senza vie di mezzo. La leggenda del giapponese con i soldi che ha ‘l’arroganza’ di usare i nostri monumenti teatrali storici, la munificenza del miliardario benevolo che dà lustro alla nostra cultura: ecco i registri estremi della narrazione. Noi, da vicino, abbiamo annotato una persona garbata, per nulla desiderosa di imporsi e uno stuolo di ospiti che si sono mossi con ammirazione, attraversando le magnificenze spesso non valutate con la cura necessaria da noi cittadini. Bastava guardarli le ragazze e i ragazzi del seguito, mentre scattavano foto alle volte del Massimo e del Politeama, con degli ooooh di meraviglia. Immagini che corrono sui social e che raccontano al mondo la Palermo migliore. GUARDA LE FOTO

I palermitani impegnati nell’evento

E abbiamo annotato l’impegno con cui i lavoratori palermitani, nell’organizzazione capitanata dal super-manager Jimmy Pallas, hanno fatto in modo che lo show fosse pronto, senza grattacapi. Siamo stati accanto a Giovanni Contino, una delle anime sul campo, mentre coordinava i movimenti del mega-pianoforte per il concerto di Matteo Bocelli al Massimo. Siamo stati di fianco agli operai che non si sono risparmiati. Ed è un messaggio importante il tavolo riservato alla delegazione palermitana, tra gli invitati del Sol Levante, alla cena di gala del Politeama. Segno di un rispetto che potrebbe garantire futuri sviluppi. A quel tavolo: il vicesindaco Giampiero Cannella e Daniela Cascio, il presidente di Federalberghi Palermo, Nicola Farruggio, e Rosa Di Stefano, la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, il commissario dello Stato per la Regione Siciliana, Ignazio Portelli.

Bocelli al Massimo

Cronaca giornalisticamente istantanea e temporalmente differita del giorno clou dei festeggiamenti, una domenica indimenticabile. Si comincia nel primo pomeriggio al Teatro Massimo. Canta, dunque, il maestro Matteo Bocelli, figlio di Andrea, dopo la convention. E muovono alla tenerezza quelle espressioni estasiate degli ospiti, molti giovanissimi dell’azienda di Nakajima. Che vivono ogni dettaglio come un dono. Ragazzi meravigliati, ragazze incantate. Già dalla mattina avevano affrontato la scalinata con devozione, neanche fosse l’acchianata alla Santuzza.

Foto e sorrisi

Nakajima entra nel palco reale. Lo fotografano col telefonino. Lo salutano con la manina discretamente sventolata. Gli sorridono con pudore, come sorridono tra i palchi, mentre si cerca di chiacchierare un po’. Un vero e proprio scambio culturale tra noi, esponenti di una comunicazione chiassosa, e i timidi alfieri del silenzio, interrotto da qualche sussurro. Il presentatore irrompe: “Welcome back!”. Il microfono non funziona. Risale precipitosamente, ne prende un altro: “Welcome back al Teatro Massìmo“. Ovazione. Canta Bocelli jr. e canta benissimo, con una voce calda e profonda. Quando l’esibizione finisce, si va sui pullman per andare al Politeama. Prima c’è il tempo per una passeggiatina di Mr. Kaoru all’esterno, con saluto ai palermitani oltre i cancelli.

Politeama, cena e concerto

Il Teatro Politeama, al primo colpo d’occhio, offre un riflesso sfolgorante. Sì, è stato trasformato in una temporanea sala da ricevimento, ma appare egualmente splendido e c’è l’orchestra che suona sullo sfondo. Si entra alla spicciolata. All’interno ogni dettaglio funziona a puntino. Il catering Galati è squisito. Citiamo a saltare: polpettine di riso al tartufo, insalata di polpo, paccheri con ragù di manzo, manzo di scottona e cannoli. C’è pure il menu vegetariano.

Il discorso del re

A un certo punto Nakajima si alza e tiene il discorso del re, in giapponese con sottotitoli. Parla della sua azienda, dei suoi lavoratori, parla di Palermo e ripete che è ‘bellissima’. Ha detto ai suoi che questo è l’approccio iniziale, che si è innamorato della città, che tornerà ad abbracciarla. Un uomo energico, nonostante i malanni fisici, ostinato nella tenacia di chi vuole rimanere in piedi. Palermo è bellissima, insiste l’ospite venuto da lontano, come un promemoria. Noi, che viviamo a Palermo, ce ne ricorderemo?


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