Nei pub si beve il vino del boss| "Sei sbirro? Ti do una carcagnata" - Live Sicilia

Nei pub si beve il vino del boss| “Sei sbirro? Ti do una carcagnata”

Un frame del video dei carabinieri

Le intercettazioni del blitz svelano il monopolio delle forniture di bibite nella zona della movida.

Il blitz Cupola 2.0
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3 min di lettura

PALERMO – Era il quartier generale del mandamento di Porta Nuova. In quel deposito si riunivano i boss, si prendevano decisioni, si tiravano le somme, si faceva il punto sugli affari, anche su quello delle bibite, imposte dal “reuccio” Gregorio Di Giovanni. Era il titolare dell’ingrosso in via Giacalone, nella zona della movida palermitana.

Non c’era pub o ristorante che non dovesse rivolgersi a lui per le bevande, comprese acqua e vino: dall’inchiesta che ha portato a 46 fermi per mafia, emerge, infatti, anche l’imposizione delle forniture nei locali della zona, di cui si sarebbe occupato Rosario Fricano, detto “Rossano”, che per un periodo di tempo avrebbe anche fatto da portavoce a Di Giovanni. Ma non sempre le cose andavano come il boss voleva. In un’occasione, Fricano viene infatti aggredito verbalmente e fisicamente da Di Giovanni, non soddisfatto del suo lavoro. La scena è stata immortalata dalle microspie e ulteriormente documentata dalle intercettazioni: il titolare di un pub dell’area “dominata” dal clan, aveva deciso di non acquistare le bibite di Cosa nostra.

Dimmi una cosa – ha chiesto Di Giovanni a Fricano, dopo avergli dato uno schiaffome l’hai detto a me che non se ne è preso!? … Ma quando te lo levi il vizio di prendere per il culo i cristiani!? …ma quando … l’ho preso … quando… ti ammazzo … ma quando la finisci di fare lo sbirro?… ti do una “carcagnata” nella pancia … e ti levo davanti i coglioni … perché mi stai rompendo i coglioni … mi stai rompendo i coglioni…ma quando la finisci…mi deve fare capire quando la finisci Rossà!… la devi smettere di fare il coglione … di prendere in giro … la devi smettere ..”.

L’affare delle bibite era sulla bocca di tutti, all’interno della famiglia mafiosa. Ne parlavano anche Rubens D’Agostino e Giovanni Battista Lo Coco, intercettati mentre si trovavano a bordo di una Fiat Panda. Dalla loro conversazione viene a galla, ancora una volta, il monopolio e l’imposizione, da parte di Di Giovanni, della fornitura di vini e bevande ai ristoratori e ai gestori di pub della zona. Lo Coco, infatti, intendeva far parte del business, ma non poteva, come D’Agostino ha confermato: “Le bibite non le possiamo vendere, sangù! Perché ci sono quelli che li vendono già. Noo! … Minchia! … (ride) … c’è proprio lui! Siccome le persone che conosce lui li conosco io… ci siamo nel discorso! Ma perchè io mi devo andare a rompere le corna con te … mi hai capito che ti voglio dire! 

Ma la conversazione sulla pianificazione di nuovi affari non è finita qui. Lo Coco e D’Agostino hanno poi paragonato i vari prezzi “praticati” da altre due ditte che si occupano della distribuzione delle bevande, una al Villaggio Santa Rosalia, l’altra alla Noce: “Questi sono tutti sbirri, hanno fatto arrestare una poco di cristiani e si fanno pagare assai, pure con assegni. L’amico mio invece glieli vende “mircate” e con i soldi …Quelli una cassa da ventiquattro bottiglie sei euro, l’amico mio quattro euro o cinque. Ci siamo? Non è cosa“. Insomma, il settore non avrebbe permesso intromissioni, per questo i due hanno poi deciso che avrebbero puntato sul mercato dei prodotti ittici congelati. “Noi altri dobbiamo fare un lavoro … dove già c’è un lavoro in piedi … ci siamo! Non dobbiamo né scavalcare, né metterci accanto a queste persone”, aveva detto D’Agostino.

D’altronde, il deposito aperto un anno prima nel centro storico, avrebbe potuto contare su decine di locali nelle zone più frequentate la notte, compresa quella del Capo.  E’ stato il fratello di Fricano, Mariano detto “Maurizio” a precisare che Rosario era un “dipendente” di Di Giovanni che, pur non bevendo, era un buon intenditore di vini. Entrambi stavano cercando di acquistare un furgone per il trasporto e la consegna delle bibite e dei vini ai clienti. Fricano, inoltre, non aveva dubbi sul buon andamento del negozio visto che avevano la possibilità di imporre le forniture ai numerosi pub ed attività commerciali della zona: “No vabbè … lo so …… che tutti i pub … tutte cose … tutte cose loro hanno . “ddà sutta” … ne hanno assai! … lavorano forte!”.


 


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