"Nessun dialogo con il governo| Musumeci dovrebbe dimettersi" - Live Sicilia

“Nessun dialogo con il governo| Musumeci dovrebbe dimettersi”

Parla il capogruppo Pdm all'Ars Giuseppe Lupo. "Lo scontro politico interno al centrodestra è ormai arrivato alle stelle"

L'intervista
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4 min di lettura

Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars, che cosa sta succedendo alla maggioranza?

“La maggioranza non c’è più”.

Allora ha ragione Musumeci.

“Dopo lo scontro in Aula con il presidente Micciché, penso che abbia ragione: la maggioranza non esiste più. Quindi Musumeci dovrebbe dimettersi, è impossibile governare la Sicilia senza una maggioranza parlamentare”.

Voi pensate a una mozione di sfiducia?

“Il presidente Musumeci dovrebbe intanto dire lui ai siciliani se e come intende andare avanti. Come ho chiesto durante il mio intervento in Aula. E in particolare se è in grado di presentare una proposta di legge di stabilità e bilancio per il 2020. O diversamente, se si considera al capolinea si dimetta e si vada a nuove elezioni. Non basta che abbia annunciato il probabile ricorso a due mesi di esercizio provvisorio, smentendo se stesso a distanza di pochi giorni”.

Vi si rinfaccia che un bel pezzo di responsabilità è vostra, dei vostri lunghi anni di governo della Regione.

“Dal ’47 a oggi la responsabilità è anzitutto del centrodestra, sono disavanzi ereditati da quando esiste la Regione siciliana. Da un presidente della Regione mi aspetto che proponga soluzioni, invece Musumeci continua a fare il capo dell’opposizione a un governo Crocetta che non c’è più. Ha il dovere di indicare una via d’uscita dal tunnel e di fare proposte per tirare fuori la Sicilia dalla palude in cui il suo governo l’ha trascinata”.

Il presidente non vi ha convinto sui conti. Perché?

“Perché ha parlato dei conti sbagliati. Ha fatto la storia del disavanzo in Sicilia ma ha eluso lui il tema vero del dibattito. Nel mio intervento ho chiesto di sapere come il governo intenda superare il congelamento di 141 milioni di euro del bilancio della Regione senza ottenere una sola risposta. Voglio ricordare che questi 141 milioni riguardano settori fondamentali della vita della Sicilia, dall’agricoltura ai trasporti, dalla cultura ai teatri, alle attività di assistenza sociale”.

Che ne pensa della polemica sui vitalizi?

“La commissione parlamentare sta lavorando,. È poco serio che Musumeci e Micciché ne facciano il campo di battaglia dicendo tutto e il contrario di tutto e cambiando idea nel giro di qualche giorno. Aspettiamo che la commissione concluda i lavori per valutare il testo insieme agli altri gruppi parlamentari, a partire dalle opposizioni”.

Che cosa ne pensa delle critiche mosse da Musumeci a Miccichè sulla conduzione dei lavori d’aula?

“Ho criticato più volte in questi due anni il presidente Micciché esattamente per la ragione opposta: ha garantito la maggioranza perfino rinviando la seduta per evitare che la maggioranza fosse battuta in sede di votazione. Musumeci si dimentica che il presidente Miccichè ha persino modificato la prassi attuativa del regolamento d’aula per garantire il mantenimento del numero legale della maggioranza”.

Che idea ha dello scontro tra Musumeci e Micciché?

“La verità è che lo scontro politico interno al centrodestra è ormai arrivato alle stelle in particolare dopo la manifestazione di Salvini di sabato scorso, alla quale Musumeci ha partecipato dando fiato alle trombe leghiste e Micciché invece no. Anche se alcuni rappresentanti di Forza Italia sono andati. Il livello di scontro è tale che hanno litigato per settimane persino sulla nomina dei presidenti degli enti parco mentre la Sicilia affonda aspettando proposte per il lavoro”.

Lei ha detto che il governo si interessa più ai borghi fascsiti e ai cavalli. Ha qualcosa contro i cavalli?

“No ma Musumeci ha vinto le elezioni parlando di cambiamenti e di riforme ma a distanza di due anni il suo governo sarà ricordato come il governo della fiera del cavallo di Ambelia e del restauro degli ex borghi fascisti che costerà 14 milioni di euro che si potevano destinare piuttosto ai comuni dell’entroterra”.

Musumeci parla di un auspicabile accordo sulle riforme, a partire dai rifiuti. Che cosa rispondete a questo appello?

Non parteciperemo agli incontri bilaterali proposti dal presidente Musumeci per condividere la riforma dei rifiuti perché da oltre un anno abbiamo avanzato le nostre proposte in commissione Ambiente riscontrando la chiusura totale del governo ad accoglierle. Le nostre proposte le sosterremo con i nostri emendamenti che presenteremo a Sala d’Ercole facendo tesoro dell’esperienza dei sindaci che sono stati abbandonati dal governo ad affrontare i guai quotidiani dell’emergenza rifiuti”.

Una domanda sul suo Pd: come siete messi dopo la scissione?

“La nostra base ha valutato un errore la scissione renziana e sta partecipando alla nuova fase di adesioni al partito propedeutica all’avvio dei congressi nell’Isola”.


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