“Nessuno tocchi i Comuni|con meno di mille anime” - Live Sicilia

“Nessuno tocchi i Comuni|con meno di mille anime”

Pdl e Fds contro la manovra Tremonti
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Nessuno tocchi i piccoli Comuni. La politica, unita e d’accordo sulla soppressione delle Province, si divide su quella dei Comuni al di sotto dei mille abitanti, prevista dalla manovra nazionale. E non si cura di colori e appartenenze.

Sulla strada del “no” alla cancellazione delle piccole realtà siciliane (frutto diretto della manovra nazionale) si schierano infatti Pdl e Forza del Sud lanciando ai governi regionale e nazionali un messaggio preciso: “Si tagli altrove, ma non si cancelli la storia di questi municipi”. Il presidente della commissione Attività produttive all’Ars Salvino Caputo, in particolare, ha indirizzato una stoccata dritta all’esecutivo Lombardo presentando un ordine del giorno per chiedere al Governo regionale di non procedere alla applicazione della norma contenuta nella finanziaria nazionale: “I bilanci dei Comuni siciliani con meno di mille abitanti – ha detto l’esponente del Pdl – sommati sono meno di 8 milioni di euro, l’equivalente dei costi sostenuti da Raffaele Lombardo e dai dodici assessori regionali per la nomina dei consulenti, moltissimi dei quali sconosciuti ai siciliani per il loro lavoro e per la loro retribuzione. Basta quindi eliminare tutte le consulenze per evitare la soppressione dei piccoli comuni. La esigenza pur condivisibile – ha aggiunto Caputo – di razionalizzare la spesa pubblica attraverso la riduzione delle spese può essere in Sicilia compensata attraverso la revoca di tutte le consulenze affidate dal Governo che in questi anni ha superato la spesa di oltre 8 milioni di euro. Non possiamo – ha concluso – cancellare secoli di storia e di cultura e tradizioni popolari rappresentati dai piccoli municipi siciliani”.

Sulla stessa scia Forza del Sud. Il partito di Gianfranco Miccichè, infatti, ha lanciato una petizione online per la difesa dei piccoli comuni indirizzata, stavolta, direttamente al governo nazionale. “Sì alla riduzione dei costi inutili, no al taglio lineare e senza una precisa logica territoriale dei piccoli Comuni”. Con queste parole la coordinatrice nazionale dei club di Forza del Sud, Costanza Castello, ha annunciato la mobilitazione del movimento arancione contro la soppressione “di numerose piccole realtà comunali che hanno come unico vizio quello di essere troppo piccole, quindi inutili, secondo i parametri tremontiani. Una follia. Adbicare alla logica della ragione, per assecondare quella dei freddi numeri è da automi, non da classe dirigente responsabile e attenta ai bisogni dei cittadini”.

Per l’esponente del movimento arancione, quindi “non è accettabile che l’accorpamento dei piccoli Comuni avvenga tout court, basandosi solo su parametri numerici, senza minimamente tenere conto delle tradizioni, della storia e soprattutto della vocazione territoriale. È tuttavia auspicabile – aggiunge Castello – che prima di usare il pallottoliere, si mettano in moto i neuroni, anche quelli dei nostri rappresentanti al governo. Proprio per questo – ha aggiunto – proponiamo una petizione online (http://www.petizionionline.it/petizione/no-a-taglio-piccoli-comuni/4870) per dire no alla cancellazione dei piccoli Comuni. Invieremo ogni giorno una mail a tutti i componenti delle commissioni economiche di Camera e Senato, nonché al ministro dell’Economia, – conclude la coordinatrice nazionale dei club di Forza del Sud – contenete le firme di tutti coloro che ritengono inutile e dannoso questo provvedimento”.

Un provvedimento, è bene ricordarlo, voluto dal governo Berlusconi e dal suo Pdl. Al quale fa capo Salvino Caputo. E di cui è alleato Gianfranco Micciché. Toccherà all’autonomista Lombardo difendere la manovra del premier azzurro?


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