Nessuno vuole il Calcio Catania, il bluff e la gara deserta

Nessuno vuole il Calcio Catania, il bluff e la gara deserta

Scrive il Tribunale: "Non risulta accreditata alcuna somma a titolo di cauzione"
L'ASTA COMPETITIVA
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CATANIA. L’epilogo dell’asta competitiva non è certo una sorpresa. Sorprendente non è nemmeno la superficialità con la quale la questione è stata affrontata con l’ultimo bluff di stagione del quale avremmo voluto fare a meno: di offerte da parte del “poco noto” Benedetto Mancini, nemmeno l’ombra. In barba alle dichiarazioni mirabolanti della vigilia e del deposito in Camera di Commercia di nome e logo.
Tutto pazzesco. Tutto inutile. Tutta una mancanza di rispetto.

L’apertura telematica delle Pec era fissata per le ore 16. Ma non si è aperto alcunché: nessuno ha partecipato per la seconda (e forse ultima) volta consecutiva.
E’ possibile ipotizzare che i curatori fallimentari prolunghino l’esercizio provvisorio? Ma la domanda, in verità, è un’altra: fino a che a punto della stagione potrebbe protrarsi l’esercito provvisorio?
E’ tutto incerto. E’ tutto tremendamente inverosimile.

Per la cronaca, questo è il comunicato diffuso dal presidente del Tribunale, Francesco Mannino: “Trattandosi di vicenda di particolare interesse sociale, si comunica che in data odierna l’udienza di vendita in forma telematica del ramo caratteristico calcistico della società fallita Calcio Catania s.p.a. è andata deserta per mancanza di domande di partecipazione, peraltro, non risultando accreditata, sul conto della procedura, alcuna somma a titolo di cauzione”.


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