"No al mega inceneritore| nella Valle del Mela" - Live Sicilia

“No al mega inceneritore| nella Valle del Mela”

Commenti

    Speriamo non cambi idea

    non preoccuparti questi alla regiione fanno solo chiacchiere, megainceneritore di qua, 4 miniincenitori di la stabilimento di riciclaggio già doveva essere realizzato nel 1997, con piccola discarica, quindi sono già 22 anni di silenzio quindi per fare qualcosa di buono bisogna ponderarla bene, rifletterci, discutere, promettere, ripromettere, mettere la prima pietra, mettere la seconda pietra, insomma con calma e che fretta c’è miiii!!!

    “Su quel territorio, colpevolmente sfruttato da decenni, abbiamo le idee ben chiare.”…

    Lo sviluppo di quel territorio – e dell’intera provincia – può avvenire solo con l’aeroporto del Mela ad un costo irrisorio di € 120.000.000 rispetto a spese faraoniche ferroviarie per ottenere in venti anni solo un raddoppio ferroviario in galleria da Messina a Catania a velocità da anni ’70 prevista a 160 Km/h e non a 350 Km/h come l’alta velocità al nord.
    Nello l’investimento sull’aeroporto del Mela raddoppierebbe il Pil del turismo dell’intera isola !

    In questo caso il Presidente Musumeci, persona che stimo, sbaglia. E’ un ottima occasione per fare qualcosa di “estremamente importante e necessario” in Sicilia.
    Se continuerete a chiamarli “inceneritori” non andremo lontani. Il termovalorizzatore di ultima generazione costruito da un’azienda italiana in Danimarca non crea danni ne alle persone ne all’ambiente.
    Cos’è aspettiamo che il percolato di Bellolampo inquini le falde acquifere? E poi la scusa dei luoghi è davvero fastidiosa per l’intelligenza di noi tutti. Percorrendo la Palermo – Catania ci sono luoghi immensi e disabitati, perchè non costruirlo lì?
    Agli ambientalisti consiglio una visita a Copenhagen o a Vienna. Saluti

    Condivido. Parola per parola.

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Si d'accordo. Ma è tutto da vedere se poi si "quaglia" qualcosa, e cioè, esprimendosi tecnicamente: se le indagini porteranno o meno ad una richiesta di rinvio a giudizio e, insomma, se si aprirà una fase processuale del procedimento all'esito della indagini. Ed eventualmente, se succederà, per quali e quanti imputati. Inchieste di questo tipo sono un classico italiano: decine di indagati (molti dei quali "Noti", diverse personalità politiche di spicco) coinvolti, ma poi la più gran parte degli indagati manco arriva a processo, nel senso che è lo stesso PM a chiedere al GIP l'archiviazione della loro posizione (per chi non conosce i tecnicismi del procedimento penale si informi per conto suo).

Il casus belli della rissa non sarà chiaro, ma l'origine di questi fenomeni ha sempre la stessa causale: il degrado umano, sociale e culturale che attanaglia le c.d. aree popolari di Palermo. Il capoluogo è in balia dei figli di questo degrado: risse, furti (con spaccate e senza), scippi, danneggiamenti, abbandono di rifiuti più o meno ingombranti, effrazioni in proprietà private, alla peggio pure sparatorie e omicidi...l'identikit socio-culturale dei responsabili di queste prodezze (compresa la provenienza da certe zone della città) è sempre lo stesso.

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