"Noccioleti danneggiati dai ghiri" La Regione chiede lo stato di calamità

“Noccioleti danneggiati dai ghiri”|La Regione chiede lo stato di calamità

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    IL COLPEVOLE PERFETTO **il ghiro** pero’ nessuno ammette che il clima ha avuto la sua bella fetta di “COLPA” la fioritura precoce e le conseguenti gelate etc etc, ha fatto causato la mancanza di frutto, se uno fa il giro di tutti coloro che richiedono i danni, si evince che in pratica sono sempre Le stesse ditte che anno dopo anno lamentano danni di questo animaletto, vi è una prassi di controllo di danni prodotti dalla fauna selvatica che secondo me sono all’acqua di rose, talmente blandi che fanno acqua da tutte le parti.
    – ditta dichiara danni dei ghiri e produce “la documentazione prevista” e il quantum dei danni subiti.
    Ecco la documentazione “prevista” è talmente insufficiente e scarsa da tutti i punti di vista.
    1- fanno un elenco di particelle “con coltivazioni a noccioleto” che per la maggior parte non sono allineate dal punto di vista giuridico, cioè vi sono particelle non aggiornate e comunque con atti intermedi scarsi o non verificabili, cioè io dichiaro un terreno, ma questo risulta ancora a nome del nonno defunto od anche con altre persone fisiche defunte le quali ancora catastalmente detengono l’Usufrutto, anche se io ne sono l’effettivo proprietario che lo utilizza, sarebbe buona prassi aggiornare il tutto dal punto di vista giuridico, perchè anche se la persona fisica che detiene l’usufrutto è deceduta ed il proprietario Reale non ne dichiara “la riunione d’usufrutto” giuridicamente non è titolato ad avere nessun risarcimento (lo so che è un po’ difficile comprendere cio’ che ho scritto, ma basta un semplice aggiornamento catastale, cosa che non fanno mai.)
    2) in genere oltre a quello scritto sopra possono esserci piu’ intestatari della particella, ma nella documentazione presentata, non c’è nessun contratto di affitto o di comodato d’uso per la parte intestate in quota indivisa alle altre persone, quindi presupponendo che si debba dare un indennizzo, si da per tutta la superfice del terreno, o in percentuale alla quota posseduta da chi dichiara il danno? ovviamente se non vi sono contratti che ne dimostrino il totale o quanto meno la giusta percentuale di possesso.
    3) Se una persona fisica o giuridica ha un danno, se è una ditta è un conto, cioè è lavoro, produce, vende e fattura, ma se è una persona fisica cosa fa di queste nocciole? o è uso proprio e dunque non puo’ vantare nessun danno perchè non è quantificabile l’uso proprio, oppure lo vende e per vendere il prodotto dovrebbe esserci un compratore e dunque una filiera tracciabile del prodotto.
    – sia ditta, come persona fisica, che presupponiamo dichiari un danno di 10mila euro, anche se la regione ha dei parametri di raccolte etc etc, comunque dichiarano 10milaeuro di danno OK ma su quali basi? cioè la ditta/personafisica, avrebbe dovuto dichiarare negli anni precedenti un raccolto tale e dunque delle entrate quantomeno uguali o superiori, o una media degli anni precedenti, quindi ad ogni richiesta di risarcimento, si dovrebbero controllare gli ultimi 5 anni di dichiarazioni delle entrate monetarie di questi noccioleti, se negli anni precedenti ho sempre dichiarato ZERO o poco piu’ quella cifra presunta da quale presunto mancato reddito viene dedotto? e se vi è stato il reddito perchè non è stato dichiarato e pagato le relative tasse?
    Insomma le procedure richieste per controllare i danni da fauna selvatica sono talmente blandi che facilmente l’utenza puo’ imbrogliare come gli pare, dimostrare il contrario se non vengono richiesta tutta quella documentazione di cui sopra o non essere messi in grado di controllare o ad accedere, e/o passare la pratica per ulteriore controllo all’Agenzia delle entrate, questa dei rimborsi da danni di fauna selvatica è un modo come un altro che dare soldi a vanvera.
    Poi il Presidene Musumeci si lamenta che ci si gratta….. se non ti permette di fare controlli cosa ti aspetti? risultati decenti? o deludenti? I politici sono la causa delle calamità in sicilia, non il povero ghiro.

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