"Noi, ex-Pip demonizzati | Chiediamo il reintegro" - Live Sicilia

“Noi, ex-Pip demonizzati | Chiediamo il reintegro”

Un gruppo di lavoratori ex-Pip scrive a Livesicilia. "Chiediamo che ci venga restituita la dignità di lavoratori".

la lettera
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2 min di lettura

Riceviamo e pubblichiamo una lettera arrivata alla nostra redazione e firmata da 17 ex Pip che risultano nell’elenco degli esclusi dal bacino dei precari per reddito familiare troppo alto.

Essere ex Pip non è una semplice condizione sociale o lavorativa; interferisce con le tue inclinazioni, con il tuo naturale modo d’essere, di rapportarti con il sociale, la politica,i media. Uomini e donne che bruscamente hanno perso lavoro, certezze, dignità lavorativa avendo ingenuamente confidato nelle promesse di un governatore che demonizzandoli li ha invece messi alla gogna, consegnati al pubblico disprezzo!

Un percorso tortuoso, provvedimenti volutamente lacunosi segnano il nostro percorso lavorativo a dispetto di una legge regionale mai abrogata che ci riconosce l’equiparabilità agli Asu. E’ il 2013 quando indiscrezioni allarmanti da Palazzo d’Orleans raccontano di una Onlus illegittima concepita però in seno alla Regione Sicilia nel 2010 e nel cui Consiglio Direttivo militavano funzionari regionali nominati a “garanzia della trasparenza”.

Ci si ritrova disoccupati e costretti per legge a prestare attività lavorativa in regime di Aspi: nulla abbiamo sottratto alle casse regionali come corresponsione al nostro lavoro. Oggi si registra l’ennesima vessazione: a causa di un emendamento (presentato in Aula dai grillini e votato a maggioranza dal nostro Parlamento) che prevede un tetto Isee poco più di 80 ex Pip sono stati dichiarati decaduti ed interdetti dal bacino mentre gli over 50, seppur colpiti dal provvedimento di espulsione, vengono illogicamente obbligati ad espletare attività lavorativa fino allo scadere del godimento Aspi.

Con amarezza abbiamo preso coscienza che l’epurazione colpisce i più deboli e gli onesti, Pip produttivi che non si sono mai trincerati dietro l’alibi della precarietà e delle mansioni superiori chiamati a svolgere spesso in assenza di ordini di servizio ed in sostituzione del personale di ruolo!! Ci chiediamo quanto sia legittimo applicare il parametro dell’Isee ad un diritto che credevamo acquisito colpendo la famiglia e non il singolo lavoratore. Ci chiediamo quanto questo indicatore sia corretto dal momento che si presta ad elisione ed evasione; ci chiediamo perché si siano favoriti gli evasori discriminando le donne/mogli e i figli di famiglia. Ci chiediamo se una norma possa avere effetto retroattivo ed essere applicata seppur approvata nel 2014 a parametri del 2012 !!!

Non chiediamo un sussidio ma la restituzione di quella dignità lavorativa da sempre calpestata , immolata a giochi di Palazzo mossi dal “Do ut des”.
“Coram populo” chiediamo il reintegro immediato.

 


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