Uscenti, outsider e nomi storici | Le Parlamentarie M5s in Sicilia - Live Sicilia

Uscenti, outsider e nomi storici | Le Parlamentarie M5s in Sicilia

Stop alle autocandidature. A metà gennaio il voto. Ecco chi tenterà la corsa

Verso le Politiche di marzo
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PALERMO – La riconferma dei parlamentari uscenti, l’addio ai deputati coinvolti nell’affaire firme false e una lunga scia di candidati che dopo aver tentato invano l’elezione alle Amministrative e alle Regionali riprovano la strada delle urne. In Sicilia è partito il countdown delle Parlamentarie del Movimento cinque stelle in vista delle elezioni nazionali di marzo. Il voto online degli attivisti, che avranno a disposizione tre preferenze, è previsto per metà gennaio sulla piattaforma Rousseau.

Impossibile fare una previsione sul numero degli aspiranti ‘onorevoli’ made in Sicily del M5s: in tutta Italia potrebbero essere circa diecimila. Tra voci e indiscrezioni, l’unica certezza riguarda la riconferma degli uscenti, a esclusione dei tre deputati palermitani eletti alla Camera nel 2013 e rimasti coinvolti nell’inchiesta sulle presunte firme false delle Amministrative 2012: Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino non saranno della partita, ma ognuno per ragioni diverse. Mannino ha già da tempo allontanato la sua strada da quella delle cinque stelle (“un mondo che non mi appartiene più”), mentre Di Vita ha sottolineato recentemente tutta la sua distanza dalle ultime evoluzioni del movimento con un lungo post. “Ritengo conclusa l’avventura del M5s per come l’avevo immaginata io”, le sue parole seguite tuttavia da una dichiarazione di fedeltà: “Spero con tutto il cuore che il M5s resti in qualche modo davvero l’ultima speranza contro i partiti, non mi resta che tifare per noi (mi adeguo, no?)”. Le voci più incerte riguardano Nuti, considerato da molti il capo della fazione ‘perdente’ a Palermo a favore della ‘nouvelle vague’ guidata dal capogruppo M5s a Sala delle Lapidi Ugo Forello: la sua voglia di ritentare la candidatura avrebbe trovato un grosso ostacolo nel nuovo statuto del movimento, che sbarra la strada a chi abbia già subito “la sanzione (eventualmente anche in via cautelare) della sospensione”. Per Nuti, così come per Di Vita, la sospensione è ormai scaduta ma in tanti interpretano le nuove regole come un no al loro ritorno in campo.

Verso la ricandidatura le deputate uscenti Chiara Di Benedetto e Loredana Lupo, oltre che Azzurra Cancelleri, sorella del neo vicepresidente dell’Ars Giancarlo. Sul fronte orientale, sempre alla Camera, scontata la riconferma delle uscenti Giulia Grillo e Maria Marzana, così come dei messinesi Francesco D’Uva e Alessio Villarosa. Anche Gianluca Rizzo, nativo di Siracusa ma residente a Caltagirone, dovrebbe riproporre il suo nome al giudizio del popolo grillino sulla piattaforma Rousseau. Tra i senatori uscenti confermata la presenza del trapanese Vincenzo Santangelo e del catanese Mario Michele Giarrusso. Da Catania anche Nunzia Catalfo, componente del collegio dei probiviri del movimento, e Ornella Bertorotta.

Tra i volti nuovi, invece, dovrebbe spuntare quello del giornalista palermitano Alberto Samonà, da tempo vicino al Movimento cinque stelle: la strada è quella del Senato. Nel capoluogo dovrebbero proporre la propria candidatura due nomi che rappresentano la storia e il presente del movimento: Adriano Varrica, attivista della prima ora, e Maria Alessandra Costantino. Entrambi già designati assessori da Forello alle scorse Amministrative, ed entrambi indirizzati alla Camera per questioni anagrafiche, sono dati in rampa di lancio per le parlamentarie anche in virtù del cambio di regole rispetto a cinque anni fa, quando le liste M5s per le Politiche furono aperte soltanto a chi aveva già avuto una esperienza da candidato. In lista, inoltre, potrebbe andare anche un altro nome storico del M5s: quello di Tiziana Di Pasquale, in direzione Senato. Si tratta dell’attivista che aveva superato il primo step delle primarie online per la scelta del candidato sindaco di Palermo e che decise di ritirarsi dalla corsa denunciando le divisioni e la deriva “partitica” del Movimento cinque stelle nel capoluogo.

Tra gli outsider palermitani che tenteranno la candidatura online anche lo psicologo Mauro Plescia e il sottufficiale dell’esercito Marco Votano, entrambi al Senato. A tentare la strada per Palazzo Madama potrebbe essere anche un altro nome molto ricorrente nelle chat degli attivisti, quello del docente universitario Marco Trapanese. Per il Senato si fa anche il nome dell’attivista di Marineo Daniela Morfino, mentre l’ingegnere esperto in materia energetica Roberto Bissanti potrebbe candidarsi alla Camera. A Trapani ha ufficializzato la sua candidatura Enzo D’Onofrio, attivista storico del movimento.

C’è poi il capitolo di chi ha già provato la candidatura alle Amministrative e alle Regionali, non riuscendo però a centrare l’elezione. In tanti avrebbero intenzione di proporsi anche per il Parlamento nazionale: e così su Rousseau dovrebbero comparire anche Alì Listì Maman, il giovane laureato in Giurisprudenza e originario del Niger che sfidò Cancelleri al secondo tiurno delle regionarie, Luca Cimò, Rossella Lo Bianco e Davide Aiello. Quest’ultimo fu il primo dei non eletti nel collegio di Palermo alle Regionali. A Catania, invece, si fa il nome di Lidia Adorno, già candidata a sindaco alle Amministrative di Catania del 2013: per lei anche una candidatura alle recenti Regionali, con 3.319 voti raccolti che però non servirono a garantirle un seggio all’Ars in una lista che vedeva  anche gli uscenti Foti, Cappello e Ciancio.


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