Tabella H, è guerra tra poveri | Il Tar condanna il governo - Live Sicilia

Tabella H, è guerra tra poveri | Il Tar condanna il governo

Il Centro Padre Nostro, a Brancaccio

Accolto il ricorso di Centro Padre Nostro e Banco Alimentare.

"Non si cambiano le regole in corsa"
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PALERMO – Ha dato ad alcuni poveri, togliendo ad altri poveri. E scatenando la più classica delle guerre tra bisognosi. Ma il Tar ha condannato il governo di Rosario Crocetta, che ha cambiato in corsa le regole per la distribuzione dei fondi della cosiddetta “ex Tabella H”.

E’ il 2013, infatti, quando il governo regionale decide di sottrarre quasi due milioni e mezzo destinati ad associazioni che da anni lavorano in zone “a rischio” di Palermo, per “girare” la somma ad altre associazioni che svolgono attività meritorie, come quelle dell’assistenza ai ciechi.

Una volta abolita la tabella della discordia, infatti, la Regione aveva stabilito che ogni assessorato avrebbe erogato i fondi a disposizione in base a criteri e finalità ben precise attraverso la pubblicazioni di bandi e graduatorie. L’assessorato alla Famiglia avrebbe dovuto finanziare, per un ammontare di 2,4 milioni di euro, associazioni che operavano nell’ambito del disagio sociale.

Ma così non è stato: “Al momento di provvedere alla distribuzione finale delle somme – si legge nelle motivazioni della sentenza del tribunale amministrativo – il Dipartimento regionale della famiglia e delle politiche sociali la Giunta Regionale ha introdotto un nuovo e diverso criterio di preferenza rispetto a quelli previsti, riservando in via esclusiva agli enti operanti nel settore del ‘disagio sensoriale-motorio’ una quota dei contributi idonea a garantire il 100% del finanziamento richiesto”.

Una scelta che cambiò le carte in tavola, facendo rientrare di diritto nelle assegnazioni associazioni come l’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi o l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti Onlus. Associazioni che oggi, dopo la sentenza del Tar, saranno costrette a restituire i fondi ricevuti dal 2013.

Il tribunale amministrativo, però, ha accolto il ricorso di alcuni enti che erano stati tagliati fuori e che si sono “ribellati” a questa decisione. Si tratta del Centro Padre Nostro e del Banco Alimentare, assistiti dagli avvocati Salvatore Ferrara e Vittorio Fiasconaro. Il Tar ha infatti ritenuto illegittime le nuove assegnazioni degli assessorati coinvolti “laddove hanno irragionevolmente espresso un nuovo criterio di preferenza, innovando le regole sottostanti al meccanismo di erogazione dei contributi fissate dall’avviso pubblico”.

Una vittoria accolta con soddisfazione da Maurizio Artale, presidente del Centro accoglienza Padre Nostro, che però non può nascondere qualche rammarico: “Siamo molto contenti che la giustizia ci abbia dato ragione. Questa sarà un’importante lezione per i ragazzi che assistiamo, una lezione che ci aveva insegnato il fondatore del nostro centro: non piegarsi alle ingiustizie. Ma non posso fare a meno di pensare – attacca Artale – che la Regione con le sue dinamiche poco chiare indirettamente riesca sempre a innescare guerre fra poveri. Non sono contento che le associazioni per i ciechi o per i sordi debbano restituire i soldi ricevuti, di questo non posso gioire. Ma non posso neanche nascondere che prima della battaglia legale erano ventidue le associazioni che si sollevarono contro l’Assessorato insieme a noi, poi però invece di passare dalle parole ai fatti, preferirono cercarsi un padrino politico”.


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