Protesta nella sede Accenture| "Il governo si batta per noi" - Live Sicilia

Protesta nella sede Accenture| “Il governo si batta per noi”

I lavoratori Accentura sul tetto della sede di via Ugo la Malfa

di SALVATORE PERI Un'altra giornata nella sede di via Ugo La Malfa per i lavoratori che rischiano il posto di lavoro. Sono 262 gli addetti della multinazionale che chiedono garanzie sul loro futuro: "Bt minaccia di assumere nuovo personale se la vertenza non verrà risolta in breve tempo. Il governo Renzi eviti i licenziamenti".

palermo, la vertenza
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PALERMO – Un’altra notte nella sede di Accenture per i lavoratori di Palermo che rischiano il posto di lavoro. Sono 262 gli addetti della multinazionale che, anche nella giornata odierna, chiedono garanzie sul loro futuro e con una protesta pacifica dal tetto della propria sede di lavoro in via Ugo la Malfa.

Indossano le stesse magliettine con su scritto l’hashtah Twitter #262acasa e ‘Perchè Bt e Accenture litigano’, già viste durante la visita del premier Renzi di lunedì scorso a Palermo, e che li aveva visti particolarmente attivi nel chiedere risposte da parte del governo nazionale.

“Qui oggi a protestare ci sono i lavoratori di Accenture – ci dice l’Rsu Claudio Bonfiglio – che lavorano con una commessa da parte di British Telecom. Noi veniamo da una cessione del ramo d’azienda, avvenuta nel 2005, proprio fra Bt e Accenture e ad oggi ci sembra ci sia stato un vero e proprio aggiramento dell’articolo 18 con licenziamenti di massa da parte delle due multinazionali. La nostra protesta è alimentata anche dal nulla di fatto che è emerso nel vertice al Ministero dello Sviluppo Economico di venerdì scorso, dove le due aziende sono rimaste distanti senza una mediazione da parte del governo. Proprio il premier Renzi – prosegue Bonfiglio – all’apertura dell’anno scolastico in Sicilia ha preso una delle nostre magliette con la promessa che avrebbe fatto qualcosa di concreto. Noi però segnaliamo il ricatto portato avanti da Bt nei confronti di 262 famiglie che ricorrerà a nuove assunzioni se non si arriverà ad una rapida soluzione della vertenza. Il governo batta dunque i pugni sul tavolo contro queste due multinazionali, una americana ed una inglese, dicendo che non possono venire nel nostro paese a fare i banditi utilizzando le sovvenzioni della Regione Sicilia per poi andare via. Accenture e BT sono inoltre partner ufficiali dell’Expo 2014 quindi ci chiediamo come sia possibile che due multinazionali così importanti si possano permettere di licenziare tutta questa gente”.

“Stiamo seguendo questo tavolo nazionale perché crediamo che sia un bivio – ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Giuseppe Bruno -. Il timore che abbiamo è che se va male questa vertenza, se non c’è una risposta concreta a quelle che sono le esigenze dei lavoratori, rischiamo che lo stesso esempio venga sposato da tantissime aziende”. Bruno ha incontrato i dipendenti di Accenture nella sede del call center di via Ugo La Malfa. “Come governo regionale siamo convinti – ha aggiunto – che si può investire nell’ambito dei call center e creare processi di sviluppo. Il tavolo che abbiamo avuto martedì a Roma non ci ha consentito ancora di arrivare a delle soluzioni, perché malgrado l’impegno del governo nazionale, della Regione, del Comune e dei sindacati abbiamo due multinazionali che si contrappongono tra di loro e non riescono a trovare un accordo. Abbiamo avuto momenti in cui sembrava che il tavolo dovesse saltare”.

“Lunedì prossimo – ha continuato l’assessore – ci sarà un altro incontro al ministero. Abbiamo chiesto che sia il ministro in persona a chiamare i due amministratori delegati di Accenture e Bt. Dicano chiaramente cosa vogliono fare, se un passo indietro o se ciascuno per la sua parte intende assumersi le proprie responsabilità. Come governo regionale abbiamo offerto una serie di pacchetti – ha concluso – a parte gli ammortizzatori sociali, che speriamo non debbano essere attivati; la proposta fatta a Bt è stata quella di un sostegno nel caso di un’eventuale riqualificazione delle piattaforme informatiche o del personale, perché crediamo che se decideranno di restare in Sicilia si potranno immaginare percorsi diversi”.

“Ho parlato con Matteo Renzi della vertenza Accenture, l’impegno politico c’e’, la riunione di martedì al ministero dello Sviluppo economico non si è chiusa con un nulla di fatto ma si sono aperti spiragli – ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando -. Al ministero si è svolto il secondo incontro sulla vertenza. Il tema di fondo è che Accenture è una multinazionale sana e non ha problemi economici. Vogliamo contrastare le scelte di questa azienda – ha concluso -, perchè potrebbe rappresentare la punta di un iceberg nel settore”.


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