Palermo, amanti diabolici: "L'ultima bugia" sull'omicidio di Carlo La Duca

Amanti diabolici: “L’ultima bugia” sull’omicidio di Carlo La Duca

La donna: "L'ho seguito ma non ucciso". I pm non le credono. Giudizio immediato
La macchina di Luana e quella del marito

Luana Cammalleri aveva detto di non essersi recata a Palermo il 31 gennaio. Il suo telefonino in realtà aveva agganciato la cella di via Conceria e viale Regione Siciliana a Palermo per poi spostarsi verso Villabate e fare ritorno a Termini Imerese. Alle 16:17 il suo telefono e quello di Ferrara hanno agganciato entrambi le celle telefoniche di via Ciaculli. Nel corso dell’interrogatorio, però, ha ammesso di avere seguito il marito

La Duca è partito da Cerda alle 8:07 ed è arrivato alle 8:56 a Ciaculli. Poi il telefono è rimasto spento fino alle 10:48. Alle 10:48 l’auto è ripartita dal terreno di Ferrara. Ha percorso strette vie in cui solo uno che conosce bene la zona può non rimanere in trappola. Ad un certo punto una telecamera ha filmato la sua Golf seguita da una Fiat Uno bianca. Si tratta dello stesso modello di auto della donna.


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