Operazione brotherhood |"Il testamento di Iano Ercolano" - Live Sicilia

Operazione brotherhood |”Il testamento di Iano Ercolano”

Una "raccomandazione" al massone Cavallaro, il testamento spirituale del patriarca Iano Ercolano.

mafia e massoneria, le intercettazioni
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CATANIA – Nella maxi inchiesta su mafia e massoneria Sebastiano Cavallaro, diacono di un’importante loggia e braccio destro del boss Aldo Ercolano, parla del testamento spirituale di Sebastiano Ercolano, padre di Aldo e Mario.

Il mensile “S” disponibile in tutte le edicole e acquistabile online, dedica uno speciale ai rapporti tra mafia e massoneria e all’indagine della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Catania .

Sarebbe stato Sebastiano Ercolano in persona a chiedere a Cavallaro di vigilare sui figli Aldo e Mario (attualmente detenuto anche per associazione mafiosa). Così riferisce il massone intercettato in auto. “Perché lo zio Iano prima di morire…qualche anno prima…mi ha detto…ti raccomando a te…a me li ha raccomandati”. Un incarico non semplice per Cavallaro che considera Aldo e Mario: “due teste sceme”. Dalla stessa conversazione emerge che fu lo stesso Cavallaro a comporre la salma del defunto Sebastiano su incarico della moglie di lui, Innocenza Bontà detta la “zia Anna”. Il racconto entra nei dettagli. “Vedi che io mi sono vestito lo zio Iano…ero solo…la zia Anna mi disse…entra con il barbiere, con il parrucchiere”. “Gli fai la barba…e te lo vesti…lo sai cosa c’era là dentro? L’inferno di Cristiani”, racconta Cavallaro che, in quell’occasione, si occupò anche fare il nodo della cravatta al defunto.

LA LEZIONE DELLE PERSONE IMPORTANTI

Eppure il “fratello” Cavallaro fino all’operazione Brotherhood era un soggetto “sconosciuto alle forze dell’ordine”. E di questo si vanta. Il perché è presto spiegato da Cavallaro nel corso di una conversazione intercettata. Il primo diacono avrebbe seguito il consiglio di “persone di grande caratura criminale”. “Con me si possono allippare”. Il gioco è semplice: non frequentare nessuno degli affiliati. “Io ho conosciuto le vere “Cristiani”….persone importanti Grandi, le hai conosciute quando avevo dodici anni….e loro mi hanno imparato il sapere vivere….io non cammino mai con nessuno….omissis………..perciò automaticamente cosa succede….succede”, spiega in auto Nuccio Cavallaro a un interlocutore non identificato dagli inquirenti.

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