CATANIA – L’esperienza in Multiservizi ha lasciato il segno. Sicuramente tra i dipendenti che lo definiscono un ottimo presidente. Chissà se l’avvocato quarantaduenne, Michele Giorgianni, il nuovo assessore ai Lavori pubblici, servizi cimiteriali e spiagge, riuscirà a lasciare un buon ricordo, nel poco tempo a disposizione. L’incarico è sicuramente prestigioso, ma delicato in un momento in cui l’amministrazione Bianco si giocherà il tutto per tutto nel rush finale verso il voto del 2018.
Il “tecnico” nominato in quota Sicilia futura dovrebbe rendere più solida la squadra a sostegno del primo cittadino, e la sfida non è da poco. Ma Giorgianni è sereno: tanti i fondi a disposizione del suo assessorato e un’idea ben precisa: proseguire nel lavoro portato avanti dal suo predecessore, Luigi Bosco, e avviare progetti a lungo termine che possano cambiare il volto della città di Catania.
Di nuovo al fianco del sindaco Bianco, in quota Sicilia futura. Ci spieghi questa nuova liaison.
La mia storia è nota ed è sempre stata nel centrosinistra catanese. Con gli amici di Sicilia futura è nata una simpatia e una condivisione di intenti. Per quanto io non facessi parte del gruppo politico, mi hanno chiesto la disponibilità a fare l’assessore con una loro primogenitura e con connotazione tecnica, e io mi sono messo a disposizione e ho messo la mia passione a disposizione di questa amministrazione, alla quale sono vicino da sempre, almeno dal 1993. C’è stata condivisione del progetto che a mio modo di vedere potrebbe portare a delle cose positive per la città.
Un assessorato, però, è cosa ben diversa da una partecipata.
Certo, la partecipata è un’azienda e si comporta come tale. Il Comune è qualcosa di molto più complesso: ha necessità di lavorare per tutti. Ho già preso le misure, ho già fatto una riunione con chi non è andato in ferie, che mi ha illustrato i progetti, quelli esecutivi e quelli che potranno diventarlo nel prossimo futuro. La cosa che ho subito notato è che c’è un grande lavoro fatto a monte, quanto meno per il reperimento delle risorse. Catania sarà destinataria di tanti fondi che potrebbero davvero cambiare la città, non con interventi spot ma strutturali, che interesseranno l’intera comunità. Un lavoro che deve essere di lungo respiro: una gara di fondo, non i cento metri. Questo è un lavoro che inizia qualcuno e porterà a termine, probabilmente, qualcun altro.
Si è dato una lista di priorità da portare avanti in questi ultimi dieci mesi di mandato di Enzo Bianco?
La priorità è semplicemente continuare il grande lavoro che è stato fatto in questi anni dall’assessorato, da un grande assessore che si chiama Luigi Bosco, sapendo che lui è un tecnico di grande importanza e io sono l’ultimo arrivato, ma con la consapevolezza che io ho una cosa che lui non aveva: un referente all’assessorato ai lavori pubblici – che poi coincide perché è lui stesso. Questa è la mia grande forza.
Si è definito un uomo vicino al centrosinistra. Chi vedrebbe alla Regione a capo della coalizione per cui simpatizza?
Credo che oggi, per amministrare la Regione, ci voglia una figura dedicata completamente alla causa. Che prenda questa come ragione di vita e che si spenda completamente per questo mandato, con la consapevolezza che avrà molte persone contro e che queste saranno prevalentemente siciliani, non portati al cambiamento. L’identikit del candidato alla Regione dovrebbe essere quello di un tecnico qualificato, una persona che sa amministrare, e dall’altro una persona non lontana dal panorama politico. Non ci sono dubbi che il presidente Grasso sarebbe stato la figura ideale. E io spero in un suo ripensamento.
Michele Giorgianni, avvocato prestato alla politica, cosa vuole fare da grande?
Tempo fa mi presentai alle elezioni e non fui eletto. Non ho alcuna intenzione di fare politica attiva. Resta una passione – io vivo nell’impostazione che tutto è politica – e non smetterò mai. Non ho intenzione di candidarmi, ma solo di mettermi a disposizione.