Orlando: "Una prima risposta, adesso tutta la verità"

“Una prima risposta, adesso tutta la verità”

Tanti i commenti della politica sulla sentenza per il duplice omicidio Agostino
OMICIDIO AGOSTINO
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“È una notizia importantissima, per un padre che non si è mai arreso, battendosi per avere giustizia contro tutto e tutti. A lui va il mio pensiero, perché non si è mai arreso. Ed è stato un esempio per tanti, a partire dal sottoscritto”.

Così su facebook Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia, commenta la sentenza di condanna del boss Nino Madonia per l’omicidio dell’agente Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio.

I commissari M5S della commissione Antimafia aggiungono. “È motivo di soddisfazione la sentenza emessa oggi per l’omicidi del poliziotto Nino Agostino e della moglie, Ida Castelluccio, ammazzati il 5 agosto 1989. Un omicido efferato, brutale. La condanna del boss Madonia è un primo importante pezzo di verità che emerge dopo 32 anni. Ecco, questo dato deve farci riflettere: oltre tre decenni per avere una sentenza, ma la determinazione della magistratura, il senso della giustizia, hanno prevalso. Un pensiero ed un abbraccio vanno a Vincenzo Agostino, padre di Nino, che ha combattuto con coraggio e determinazione questa battaglia. Il suo coraggio è simbolo di chi non si arrende alle mafie e cerca sempre verità e giustizia”.

“Abbraccio le famiglie di Antonino Agostino e di Ida Castelluccio a cui oggi lo Stato, anche se con un colpevole ritardo durato oltre trent’anni, ha dato una prima risposta. Una risposta che riscatta in parte le responsabilità che tutte le Istituzioni hanno per i ritardi nell’accertamento della verità”. Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando: “Il Comune, che in questo processo era costituito parte civile tramite la sua avvocatura, – spiega – proseguirà con Enzo e con tutti i familiari a chiedere che piena luce sia fatta non solo su quel delitto, ma anche sui tanti misteri, i colpevoli depistaggi e le omissioni che hanno impedito fino ad oggi di colpire mandanti, esecutori e beneficiari di quel terribile delitto.”

“Con la condanna del boss Nino Madonia, dopo 32 anni cade il muro di gomma e lo Stato rende finalmente giustizia alla memoria del poliziotto Nino D’Agostino e di sua moglie Ida Castelluccio, barbaramente assassinati il 5 agosto del 1989”. Così il deputato del Pd Carmelo Miceli, della commissione parlamentare Antimafia, il quale aggiunge: “Il mio pensiero va subito al papà Vincenzo D’Agostino, anche oggi con fierezza presente in aula ed emozionato, perché è grazie alla sua battaglia, alla sua ostinazione, al suo amore per la ricerca della verità, che oggi salutiamo con soddisfazione questo esito processuale. Insieme alla tenacia di Vincenzo dobbiamo ringraziare lo straordinario lavoro della Procura generale di Palermo e della Dia, che hanno saputo affrontare di petto anche chi a questa verità non voleva giungere. Oggi è stato posto un tassello importante, ma dobbiamo vigilare ancora affinché tutto il mosaico di questo terribile duplice omicidio venga ricomposto per sempre”.

“A 32 anni di distanza dall’omicidio dell’agente di Polizia Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, arriva finalmente una sentenza sulla strada per far luce su uno dei misteri della storia recente di Palermo e della Sicilia. È solo un primo passo, altri tronconi processuali sono in corso per chiarire chi e perché trucidò il poliziotto e sua moglie, incinta. Siamo, e sono, al fianco del genitore Vincenzo Agostino che, solo quando tutto sarà finito, e chiarito, taglierà la sua lunga barba. Aspetteremo, con pazienza e tenacia, questo momento al suo fianco”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.


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