Palermo, sequestrati 20 milioni ad Amap e a tre dirigenti

Palermo, sequestrati 20 milioni ad Amap e a tre dirigenti

Indagine della Procura europea. "Carte false" per ottenere un finanziamento

PALERMO – Batosta a sei zeri per l’Amap e per i suoi attuali ed ex vertici. Su richiesta della Procura europea il giudice per le indagini preliminari di Palermo ha disposto il sequestro di 20 milioni di euro nei confronti della società che gestisce il servizio idrico, del direttore generale Giuseppe Ragonese, dell’amministratore unico Alessandro Di Martino e del suo predecessore Maria Concetta Prestigiacomo.

La denuncia della Banca degli investimenti

Sono indagati per indebita percezione di erogazioni pubbliche, aggravato dalla qualifica di “incaricati di pubblico servizio”. I pm europei Calogero Ferrara ed Amelia Luise hanno affidato le indagini ai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, guidati dal colonnello Gianluca Angelini. Il fascicolo è stato aperto sulla denuncia della Banca Europea degli Investimenti (BEI) presentata nella sede della Procura europea in Lussemburgo.

“Carte false in Amap”

La Bei ha erogato nel 2017 un prestito agevolato di 19 milioni e 975 mila euro a valere sul Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici. Dovevano servire per la realizzazione di un programma di investimento nel settore della produzione di acqua potabile e trattamento delle acque reflue. Per ottenere i soldi in Amap, ed è questa l’accusa, avrebbero fatto carte false e nascosto elementi che, se resi noti, avrebbero provocato lo stop al finanziamento e la revoca. In particolare, tra il 2017 e il 2020, Amap avrebbe nascosto alla Banca “gravi e reiterate violazioni, anche di rilevanza penale, in materia ambientale”.

L’inquinamento ambientale

Sono i temi, a cui Livesicilia aveva dedicato diversi articoli, sfociati in un’ordinanza di commissariamento giudiziale per il settore depurazione e in una richiesta di rinvio a giudizio dei presunti responsabili. Nel giugno 2021 il giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Morosini, oggi presidente del Tribunale, ha accolto parzialmente la richiesta della Procura della Repubblica che avrebbe voluto commissariare l’intera gestione della società.

Anni di incuria avrebbero provocato un grosso danno ambientale nella zona di Acqua dei Corsari, a Palermo, nel golfo di Castellammare del Golfo, a Balestrate, Carini e Trappeto. L’inquinamento è stato provocato soprattutto dai fanghi di depurazione fanghi scaricati nel mare di Balestrate, nelle acque del Mar Tirreno, nel torrente Ciachea e nel fiume Nocella.

Parallelamente al processo – l’udienza preliminare si svolgerà il prossimo 13 luglio – è partita l’inchiesta della Procura europea perché europeo è il finanziamento ottenuto da Amap. Ora il sequestro milionario disposto dal giudice per le indagini preliminari Angela Lo Piparo. I 20 milioni sarebbero il “profitto del reato”.


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