Crack a Ballarò e non solo, cosa succederà

Il crack, il centro e le piazze di spaccio: “Il Comune c’è”

L'emergenza droga a Palermo. Parla il sindaco Lagalla.

Qual è l’impegno dell’amministrazione comunale per sanare la ferita della droga spacciata in città? Quali saranno le tappe delle azioni che si intendono mettere in campo. LiveSicilia.it lo ha chiesto al sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che ha risposto.

L’impegno del Comune

“Il Comune ha stanziato un milione di euro funzionale – dice Lagalla – all’avvio di un progetto imponente che chiama a raccolta il terzo settore esperto sul tema, la scuola, l’Asp e l’USM, un progetto operativo e di prossimità territoriale che impegnerà Ballarò, lo Zen, lo Sperone e Borgo Vecchio, tutti luoghi fortemente interessati dal fenomeno, operatori, punti snodo con sportelli, campagne di prevenzione ed informazione nelle scuole unite all’attività del presidio mobile sanitario dell’Asp, un camper, rivolto a minori e giovani di Palermo per combattere i danni da uso di sostanze. Il tema è urgentissimo e fortemente collegato ai danni legati al disagio psichico che causa il crack, per questo occorre, mentre il progetto sarà operativo, iniziare a costruire, agganciando a fondi strutturali e stabili, il centro o i centri a bassa soglia”.

Gli incontri previsti

“Sul tema in queste settimane – prosegue il sindaco – l’assessore Pennino procederà con gli incontri di confronto funzionali alla fase operativa. Chiaramente la missione deve essere fortemente sanitaria, i servizi socio-assistenziali non bastano e non sarebbero risolutivi rispetto ad un fenomeno che deve essere fortemente preso in carico dalla sanità. Contemporaneamente occorre, con la Regione Siciliana, pensare a comunità alloggio specifiche che prendano in carico i giovani in raccordo con i servizi di psichiatria dove spesso arrivano con la soluzione drammatica dei tso”.

La storia di Giulio

E il pensiero corre alla tragica storia di Giulio Zavatteri, diciannovenne ucciso dal crack. Suo papà, Francesco, un farmacista assai noto, e gli altri figli stanno portando avanti il progetto di un centro d’accoglienza, proprio nel cuore di Ballarò, nel tentativo di salvare i giovani dalle dipendenze che, spesso, hanno esiti mortali. Sono stati raccolti dei fondi, grazie a una serata al Teatro Massimo. Francesco Zavatteri ha detto a LiveSicilia.it: “Continuerò a bussare alle porte fino a farmi sanguinare le mani. Non si può dormire la notte, sapendo che ci sono i nostri figli, i figli di tutti, buttati per la strada ad aspettare un’orrenda e dolorosissima morte per crack. Rilancio il mio appello alle istituzioni: facciamo presto, non c’è un momento da perdere”. (rp)


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