Droga, Zavatteri: "Crack tunnel senza uscita, l'Ars acceleri sul ddl" VIDEO - Live Sicilia

Droga, Zavatteri: “Crack tunnel senza uscita, l’Ars acceleri sul ddl” VIDEO

Il padre di Giulio: "Serve subito la legge"

PALERMO – Appello di Francesco Zavatteri, padre di Giulio, il 19enne di Palermo ucciso dal crack, affinché l’Assemblea regionale siciliana esamini e approvi il ddl presentato a luglio a un gruppo trasversale di deputati. Il ddl ‘La cura crea indipendenza’ è stato scritto dalla docente Clelia Bartoli, del dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, con il sostegno delle associazioni ‘Sos Ballarò’ e ‘La casa di Giulio’.

Servono modifiche al testo

L’appello è arrivato nel corso della conferenza stampa convocata per presentare il Centro per il contrasto all’emergenza crack, nato dalla collaborazione tra l’Asp di Palermo e la Regione Siciliana. A raccoglierlo anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha assicurato l’interesse del governo per una veloce approvazione della legge. Il testo è finito sul tavolo della commissione Sanità, ma servono delle modifiche legislative. “Abbiamo affrontato al questione – afferma il presidente della commissione, Giuseppe Laccoto -. Serve un intervento legislativo, abbiamo sottoposto la questione agli assessorati alla Salute e alla Famiglia, direttamente coinvolti. Appena riceveremo la risposta esiteremo il nuovo testo, spero in una settimana”.

“L’Ars acceleri sul ddl”

“Confidiamo che il ddl possa andare in discussione prima di fine anno e possa essere approvato – le parole di Zavatteri -. Sarà uno strumento fondamentale per potere affrontare questa emergenza terribile e aiutare i ragazzi che sono in dipendenza da sostanze stupefacenti”. La conferenza stampa è stata anche l’occasione per una riflessione sull’emergenza crack in città. “Siamo davanti a una nuova frontiera delle dipendenze che nessuno conosceva – dice il padre di Giulio -, è devastante. Chi entra in questo tunnel difficilmente ne viene fuori. Dobbiamo lottare tutti insieme, istituzioni e cittadini. La scomparsa di mio figlio Giulio è stata inaccettabile. Lui dipingeva, scriveva, parlava due lingue, ma è precipitato nel tunnel del crack. Da quando non c’è più mi sono attivato affinché questo fenomeno possa avere un argine”.

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