"Zero demolizioni | su duemila ordinanze" - Live Sicilia

“Zero demolizioni | su duemila ordinanze”

Un rapporto dell'associazione, realizzato su 72 comuni capoluogo, fotografa la situazione sugli abusi edilizi. Palermo è tra le prime dieci città per numero di richieste di condono.

La denuncia di Legambiente
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ROMA – Zero demolizioni di abusi edilizi su circa 2.000 ordinanze di richiesta in 11 anni. Succede a Palermo, oggi scenario del crollo di due palazzine, dovuto probabilmente alla costruzione di un quarto piano, abusivo e in via di sanatoria. Un fenomeno, quello del “cemento illegale”, che investe però tutta la penisola. A scattare la fotografia della situazione è un rapporto di Legambiente, realizzato su 72 comuni capoluogo, presentato oggi a Montecitorio in occasione dell’illustrazione di un disegno di legge contro l’illegalità nel settore edilizio e del lancio della campagna ‘Abbatti l’abusò.

Il report dell’associazione mette in evidenza come, negli ultimi 11 anni, su un totale di quasi 47.000 ordinanze di abbattimento emesse ne siano state eseguite poco meno di 5.000 (10,6%). La città con il maggior numero di ordinanze di demolizione emesse negli ultimi undici anni è Napoli con 16.837 provvedimenti che però riesce a portarne a termine solo 710 (4%). Va peggio a Reggio Calabria con 2.989 ma nessuna esecuzione, come Palermo dove le ordinanze non eseguite sono 1.943. Tra i comuni virtuosi invece si segnalano Prato (957 demolizioni effettuate, più 111,5% rispetto a quelle emesse nello stesso periodo) e Genova, con 498 abbattimenti (25,7%). Secondo Legambiente, che cita il Cresme, “nella Penisola solo nel 2011 l’industria del mattone illegale ha realizzato quasi 26.000 abusi, tra nuove case o grandi ristrutturazioni, pari al 13,4% del totale.

Dal 2003 a oggi sono state costruite oltre 258.000 case illegali, per un fatturato complessivo di 1,8 miliardi di euro”. E un altro tassello che ‘pesa’, spiega Legambiente, sono i condoni edilizi: le domande sono state 2.051.993, quelle respinte 27.859, quelle in attesa di una risposta sono 868.335 (il 42,3% del totale). Il primo comune come numero di domande è Roma, con oltre 596.000 richieste di cui 262.314 ancora senza risposta. A seguire, nelle prime dieci ci sono, Milano, Firenze, Torino, Napoli, Venezia, Bologna, Palermo, Genova, Prato. Obiettivo del ddl di Legambiente (tra i cui firmatari ci sono i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, e i deputati Ermete Realacci del Pd e Fabio Granata di Fli) è fermare l’abusivismo edilizio, aumentando le demolizioni ed integrando l’assetto normativo.

Il testo si compone di 14 articoli: le principali proposte riguardano la velocizzazione delle procedure di demolizione, l’introduzione di sanzioni esemplari per gli enti locali inadempienti, fino allo scioglimento del comune inosservante, maggiori fondi (150 milioni) per le demolizioni e l’istituzione di un Osservatorio nazionale sull’abusivismo edilizio presieduto dal ministro dell’Ambiente. Con il ddl – osserva Ferrante – si intende “ristabilire quel principio di legalità a cui da troppo tempo si è derogato”. “Il fatto che ogni anno sopravvivano alle ruspe migliaia di manufatti – conclude il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – è un chiaro segnale che esiste una rete di complicità e di omissioni da parte delle amministrazioni comunali”.


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