Disabilità e alterazioni posturali | I privati e Villa Sofia si lasciano - Live Sicilia

Disabilità e alterazioni posturali | I privati e Villa Sofia si lasciano

Le Officine d'Ippocrate si sono occupate di prevenzione delle disabilità nell'ospedale. L'azienda ha deciso d'interrompere l'esperienza

PALERMO – “Dal primo di novembre le Officine d’Ippocrate, centro pilota che si è occupato della prevenzione delle disabilità e delle alterazioni posturali attraverso numerose discipline, non sono più attive al Villa Sofia, facendo venire meno un’esperienza di gestione del reparto pubblico da parte del privato sociale, una gestione cioè che all’azienda ospedaliera costava relativamente poco mentre a regime ha fruttato circa un milione e mezzo dal 2013 al 2019”. Così Girolamo Calsabianca, presidente nazionale dell’onlus Anio, associazione nazionale per le infezioni osteoarticolari e project manager delle Officine d’Ippocrate, racconta la decisione dell’azienda Villa Sofia che ha stabilito di non continuare l’esperienza del progetto avviato nel 2013.

Il rapporto, come conferma il manager del Villa Sofia-Cervello Walter Messina, era scaduto da tempo, e così l’azienda ha deciso di internalizzare il servizio in applicazione di un piano di efficientamento della struttura in quanto il reparto, stando a quanto afferma il manager, è stato gestito da Officine d’Ippocrate grazie all’Azienda che ha messo a disposizione locali, attrezzatura e la gran parte del personale.

Attraverso le “Officine d’Ippocrate” l’Anio ha avviato al Villa Sofia l’esperienza della gestione di un reparto del privato sociale. L’ospedale ha affidato alla struttura inizialmente un medico e tre tecnici, mentre gli altri lavoratori erano messi a disposizione dall’ente che finanziava questa sua attività grazie alla quota sociale di circa 30mila soci in tutta la Sicilia, di cui 11mila nella sola Palermo, che attraverso l’iscrizione all’associazione godono di benefit in termini di agevolazione nell’offerta del servizio. “A fronte di un incasso totale del ticket sanitario, nel 2018, circa 242mila euro per oltre 15mila prestazioni erogate – racconta Calsabianca – ha messo a disposizione, la struttura, le strumentazioni, e dopo alcuni pensionamenti, due medici uno full time e uno part time. Noi però abbiamo fatto la ristrutturazione dei locali e comprato parte delle attrezzature. L’associazione – prosegue – ha invece messo ben 15 lavoratori fra medici, infermieri e amministrativi più il personale volontario. Adesso, invece queste diciassette persone dovranno essere impiegate solamente dall’azienda”.

Secondo i calcoli dell’azienda, però, la gestione interna è più vantaggiosa. E forse, complice di questa decisione, deve essere stata una richiesta fatta dall’Anio e cioè quella dello storna mento del 30 per cento del ticket netto incassato dall’azienda dopo che l’associazione non ha potuto partecipare al bando per l’ex tabella H proprio causa della scadenza del rapporto. “Le esperienze delle Officine d’Ippocrate – commenta Calsabianca – non terminano qui dato che il centro si è spostato in via Catania, in dei locali messi a disposizione dal Comune. Dall’altra parte speriamo che le istituzioni regionali possano consentire che l’esperienza del privato-sociale, che in altre regioni è ben sviluppata, possa continuare in altre aziende”.


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