Palermo, il nuovo esercito della droga, blitz allo Sperone: 40 arresti

Palermo, l’esercito della droga: 31 arresti allo Sperone – I nomi

Ennesimo blitz nella notte. Eseguite 39 misure cautelari

PALERMO – La macchina della droga allo Sperone era ripartita a pieno regime. A stopparla provano, ancora una volta, i carabinieri con l’ennesimo blitz. Nella notte i militari della Compagnia di piazza Verdi hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare a 39 persone: 14 in carcere, 17 ai domiciliari e 8 con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Oltre duecento i militari impegnati nell’operazione.

Mentre a settembre scorso, uno dei tanti processi si concludeva con valanga di condanne – 47 – qualcun altro aveva preso in mano le redini dello spaccio. I militari, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, non hanno smesso di tenere d’occhio una delle principali piazze della città in piazzale Ignazio Calona.

O meglio, il supermercato della droga – crack, cocaina, hashish e marijuana – attivo giorno e notte fra i palazzoni di edilizia popolare della borgata dove lavorano interi nuclei familiari. Mariti, mogli e figli: tutti impegnati nello spaccio. Oltre 500 cessioni al giorno, per un giro di affari di 1,8 milioni di euro.

La zona era stata militarizzata, ognuno aveva un compito preciso. Cento euro al giorno per i pusher, 50 per le vedette. Ora è stato scritto un nuovo capitolo investigativo.

Nei mesi scorsi è emerso che in casa i ragazzini assistevano alle operazioni di confezionamento della droga conservata nelle loro camerette o al conteggio dei soldi. Episodi allarmanti che hanno spinto la Procura dei minori a chiedere interventi drastici.

Alla luce dei numeri delle recenti operazioni una grossa fetta di residenti vive spacciando. C’è chi si ribella, però. Lo dimostra la marcia che esattamente un anno fa fu organizzata per le strade di un quartiere che cerca riscatto. “Luci allo Sperone”, l’avevano chiamata. Ma le luci delle sirene delle gazzelle dei carabinieri non bastano da sole per risollevare le periferie dimenticate.

In carcere finiscono: Salvatore Arcuni, Giosafat Bruno, Leonardo Compagno, Angela Corrao, Santi Di Fata, Adalgisa Di Fatta, Maria Gioè, Nunzia Guercio, Holsein Khlaf, Fabio Lo Verso, Giuseppe Manzo, Giacomo Perlongo, Matteo Rizzuto, Salvatore Tutone, Pietro Vincenzo Versaggio.

Arresti domiciliari per Calogero Benigno, Daniele Cardinale, Giuseppe Castelli, Antonino Catanzaro, Giovanna Di Fatta, Vincenzo Di Noto, Giacomo Giaconia, Danilo Lo Nardo, Adalgisa Lo Re, Antonino Manzo, Vincenzo Marchese, Nunzio Oddo, Raffaele Palazzotto, Filippo Raccuglia, Michele Sampino, Francesco Tinnirello.

Obbligo di presentazione per Francesco Paolo Avvenimenti, Ivan Biondolillo, Rosario Colombo, Francesco Ottavio Gebbia, Mohamed Labidi, Salvatore Lo Re, Rita Rizzuto, Francesco Simonetti.


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