PALERMO – Una firma di troppo. Nome e cognome scritti a penna nel registro delle elezioni. Da chi? Il medico che risultava avere votato è fuori città, a Torino.
È iniziato così il pasticcio delle votazioni per il rinnovo del consiglio direttivo dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Palermo.
Alla fine interviene la polizia: nel frattempo registri sigillati, l’elezione diventa oggetto di indagine. La polizia stilerà un rapporto che sarà girato all’autorità giudiziaria per le valutazioni.
Il 12 agosto vengono indette le elezioni con presentazione delle liste entro il 29 dello stesso mese. Ci sono dei malumori per i tempi strettissimi e per la scelta del periodo estivo.
Alla fine si va al voto con due liste che si contendono le preferenze dei colleghi. Quella che appoggia Toti Amato, da tre decenni alla guida dei medici palermitani, e “Rinnovare” che propone una netta discontinuità con il passato.
Fin qui tutto normale. Quella di ieri nella sede di via Rosario da Partanna era la seconda convocazione. La votazione sarebbe stata valida raggiungendo il quorum di un quinto degli iscritti all’albo: 2.160 votanti su 10.798.
Intorno alle 18:30 la dottoressa Ornella Barraco arriva al seggio, mezz’ora prima della chiusura.
Firma il registro prima di votare e si accorge che c’è la firma del fratello che la precede nell’elenco in ordine alfabetico. Lo fa notare. “Apra il registro, mi faccia vedere”, dice allo scrutatore. “Chiamiamo i carabinieri, subito, è gravissimo. Blocchiamo tutto”, dicono altri colleghi.
C’è chi ha avuto dei sospetti che ci fosse sotto qualcosa di strano. “Che vergogna”, dice.
La firma viene annullata con un taglio netto di penna. Qualcuno pensa di potere continuare le operazioni di voto. Altri decisamente no. Sostengono che ce n’è abbastanza per fermare tutto. La regolarità è stata violata. Alla fine passa questa linea. Interviene la polizia. Registri e urne sigillate. Stop forzato al voto.
Dall’ordine arriva una nota stringata: “Le elezioni per il rinnovo degli organi statutari per il quadriennio 2025-2028, a causa di una presunta irregolarità, in autotutela e a salvaguardia dell’immagine dell’istituzione ordinistica, sono state annullate dal presidente del seggio”.