Palermo, partecipate: preoccupazione dalla Corte dei Conti

Palermo, le partecipate destano preoccupazione alla Corte dei conti

Una richiesta di verifica è pervenuta in queste ore agli organi del comune

Le società partecipate del Comune di Palermo, Amat, Amap, Rap, Amg, Sispi e Reset, sono sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti. La sezione “supporto controllo gestione Enti locali Sicilia” ha infatti avviato una verifica. Il magistrato istruttore, Giuseppe Massimo, ha depositato una richiesta di istruttoria e richiesto della documentazione. L’obiettivo della Corte è di appurare la legittimità e la regolarità della gestione” e, contestualmente, “l’efficacia e l’adeguatezza dei sistemi di controllo interni”, soprattutto di alcune delle ex municipalizzate. La richiesta di verifica da parte della Corte è pervenuta in queste ore alla Giunta, al Consiglio e al ragioniere generale.

“Dall’esame sintetico dei dati contabili”, così come reso noto dalla ragioneria, risultano essere in “una situazione di sostanziale equilibrio” Amg, Sispi e Reset, che non avranno quindi niente da temere dal controllo. A preoccupare il collegio dei revisori, composto da Vincenzo Traina, Salvatore Sardo e Carmelo Scalisi, sono più le società Amat, Amap, e Rap. Le situazioni finanziarie delle tre partecipate “in vista della rimodulazione del Piano di riequilibrio e, in relazione al giudizio prognostico di approvazione delle Corte dei conti”, presentano di certo alcune criticità. È questo, ciò che è emerso dai diversi colloqui che i giudici istruttori hanno avuto col Collegio.

La richiesta di verifica

Sono quindi due gli aspetti, che i revisori definiscono “ineludibili questioni”, che la Corte vuole approfondire: l’esercizio del regolare controllo da parte del Comune e la piena disponibilità delle società a sottoporsi al cosiddetto controllo analogo. Sono state infatti spesso riscontrate criticità tali da spingere la Corte a richiedere più volte chiarimenti ai revisori. Assunto, che già di per sé, ha fatto scattare un primo campanello d’allarme.

Il giudice Urso ha chiesto poi di “precisare” anche se esistono “passività potenziali che possono compromettere il piano di risanamento dell’ente”, indicando eventualmente quali esse siano e, inoltre, di “relazionare sui controlli effettuati dall’ente nei confronti degli organismi partecipati negli esercizi 2020 e 2021 e sui relativi risultati”, scrivono nella nota i revisori. Toccherà adesso al Comune rendere conto di tutte “le iniziative intraprese in merito” sulle suddette “problematiche” affinché il collegio possa pronunciarsi sull’eventuale rimodulazione del Piano di riequilibrio.


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