I manifesti sulla mafia, botta e risposta Miceli-Lagalla - Live Sicilia

I manifesti sulla mafia, botta e risposta Miceli-Lagalla

L'ex Rettore risponde: "Si diletta ad additarmi come male assoluto di Palermo"
AMMINISTRATIVE
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PALERMO – Si infiamma la campagna elettorale a Palermo. Questa mattina sono comparsi alcuni cartelloni che con scritto “Forza mafia” e “Democrazia Collusa”.

Franco Miceli, candidato del centrosinistra, ha attaccato sui propri canali social scrivendo: “Ci abbiamo messo 30 anni di impegno e battaglie per scrollarci di dosso l’etichetta di capitale della mafia. Lagalla – scrive Miceli – in un mese è riuscito a vanificare tutto, riabilitando personaggi come Cuffaro e Dell’Utri. Vergogna“.

La risposta di Lagalla non è tardata ad arrivare: “Comprendo le esigenze di copione elettorale del candidato di quella sinistra a cui faceva riferimento quell’antimafia di facciata oggi alla sbarra. Piuttosto che prendere le distanze dai vandali che hanno imbrattato la nostra città, denunciando le volgari illazioni contenute nei manifesti, si diletta ad additarmi come male assoluto di Palermo. L’ennesima caduta di stile da parte di chi, privo di contenuti e idee, tenta di delegittimare l’avversario politico pur di ottenere un briciolo di visibilità. Chi ha affisso quei manifesti offensivi e denigratori è un mascalzone, un provocatore, un portatore sano di ignoranza. Vergogna“.


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