PALERMO – Un covo di tossicodipendenti e una discarica a cielo aperto. Ecco lo stato della parte inferiore del pontile di Romagnolo, più volte incendiato da ignoti. Sporcizia e rifiuti in ogni sua parte. La rete in ferro filato (che ne impediva l’accesso) è stata divelta e rappresenta un pericolo per i pezzi che fuoriescono ad altezza uomo. Il tratto di demanio affidato nel 2019 a un privato che dovrebbe riqualificare l’area. Ma la burocrazia ha rallentato sin qui l’iter per ridare una nuova vita al tratto di costa sud interessato.
Ma andiamo con ordine. La struttura, realizzata nel 2003 dall’ex Provincia di Palermo, allora guidata dal presidente Francesco Musotto, è costata circa 2 milioni e mezzo di euro. Da anni è in stato di abbandono, è stata più volte incendiata. Dopo la riforma delle Province il pontile è passato sotto la gestione della Regione. Più volte, ignoti hanno incendiato l’edificio in legno, danneggiandolo gravemente.
Proprio in questo posto dovrebbe essere realizzato un lido affiancato da un bar, un ristorante, una piscina, un’area sportiva e un parcheggio. L’attività dovrebbe vantare anche l’installazione di pannelli fotovoltaici. Ad aggiudicarsi la concessione del pontile per 30 anni è stata la Aenne Press Spa, storica realtà imprenditoriale impegnata nella distribuzione di giornali, libri e riviste, presieduta da Giovanni Nangano. Aenne Press ha partecipato, infatti, ad un bando della Regione che mirava a dare in concessione onerosa ai privati il pontile e altri siti, fino a quel momento in stato d’abbandono. L’aggiudicazione è avvenuta a fine 2019. Ad oggi, però, quello che resta del vecchio pontile tanto caro agli abitanti del luogo, è una struttura in legno seriamente danneggiata e invasa da rifiuti di ogni genere.
“Originariamente – spiega Giovanni Nangano, presidente di AnnePress – il pontile aveva bisogno di una ristrutturazione. Adesso, molto probabilmente, dopo gli incendi subiti, c’è la necessità di ricostruire la struttura da capo. Durante questi mesi c’è stata (ed è ancora in corso) un’interlocuzione con la Regione riguardante la delimitazioni delle aree di pertinenza e di ulteriori dettagli tecnici. Superata questa fase si procederà alla presentazione del progetto. Mi auguro che cittadini e istituzioni prendano seriamente a cuore la nostra amata costa, contribuendo concretamente e in svariato modo al riscatto del territorio”.