Catasto incendi: i vincoli di legge per le aeree arse dal fuoco

Palermo: ok al Catasto incendi, le zone “attraversate dalle fiamme” FOTO

I terreni saranno interessati da alcuni vincoli

PALERMO – Il consiglio comunale di Palermo ha approvato il 10 gennaio, a Sala delle Lapidi, l’aggiornamento dei catasti dei soprassuoli percorsi dal fuoco. Via libera al documento che riporta l’elenco degli incendi del 2021. L’atto consentirà all’amministrazione di prendere maggiore coscienza del fenomeno dei roghi, così da poterlo contrastare efficientemente e, ai privati, di non incombere nella nullità di eventuali atti di compravendita di proprietà coinvolte in incendi, nel loro passato.

Le zone dei roghi, infatti, devono venire segnalate dal comune, “come percorse dalle fiamme”, perché la legge impone in quelle aree vincoli particolari. Qualsiasi atto di compravendita di una proprietà coinvolta in un incendio, del quale non risulti la segnalazione obbligatoria, sarebbe di fatto nullo.

Da qui, l’esigenza del consiglio comunale di approvare rapidamente l’atto, che aveva incassato a dicembre il parere favorevole della II commissione (Urbanistica) presieduta da Antonio Rini (FdI). Mancano ancora all’appello però gli aggiornamenti precedenti, quelli previsti per il 2019 e per il 2020, per i quali il presidente Rini ha rassicurato di stare già provvedendo. “Faremo il necessario per reperirli e colmeremo presto il gap triennale ereditato”, ha dichiarato.

Gli incendi nel 2021

Sono 4 gli incendi del palermitano registrati nel catasto 2021. Interessano la quarta, la sesta e la settimana circoscrizione. Tre, sono avvenuti nel mese di maggio: giorno 17 a “Poggio Ridente”, giorno 23 a “Spinasanta” e giorno 25 a “Monte Pellegrino”. Il quarto, è avvenuto sempre nell’area di Monte Pellegrino e sempre giorno 25, ma nel mese di settembre.

Il più vasto è sicuramente quello che ha riguardato “Poggio Ridente”. Circa 100 particelle coinvolte, arse nella loro totalità o soltanto in parte. Segue, l’incendio di Spinasanta che ne conta almeno 24. Di minore entità, in termini di particelle coinvolte, gli incendi di Monte Pellegrino. Sono 3 le particelle coinvolte a maggio e 5 quelle di settembre.

Ma perché è così importante l’aggiornamento annuale del catasto?

A imporre l’aggiornamento annuale del catasto è la legge 353 del 2000, che obbliga i comuni a segnalare, per i 15 anni successivi all’incendio, nei certificati di destinazione urbanistica degli edifici, quando “l’area è stata percorsa dalle fiamme”. Durante lo stesso lasso di tempo, non sarà possibile cambiare la destinazione urbanistica del soprassuolo.

Nei 10 anni successivi all’incendio, nella zona coinvolta, vige contestualmente il divieto di costruire insediamenti residenziali o produttivi, di creare pascoli e zone di caccia. Sono vietati anche i rimboschimenti per 5 anni, eccetto alcuni casi eccezionali, per i quali deve essere comunque concessa l’autorizzazione dall’assessorato Ambiente.

Ma la questione più importante, come anticipato, riguarda la validità degli atti di compravendita. Le aree che sono state attraversate dalle fiamme, sprovviste della segnalazione obbligatoria del comune, potrebbero essere state, infatti, nel frattempo, oggetto di vendita. Un bel guaio, per chi magari ha comprato casa o un terreno in quelle zone pensando di costruire, senza sapere dell’incendio e che rischia oggi di trovarsi in mano un atto di compravendita nullo, perché viziato insanabilmente dalla mancata segnalazione del rogo. Situazione questa, che ha sollevato paure, timori e polemiche in seduta di consiglio, soprattutto da parte della consigliera di Oso, Giulia Argiroffi, che ha puntato il dito contro Antonio Rini, identificandolo come responsabile.

Rini: “Abbiamo fornito alla città uno strumento importante”

“In commissione, al netto dei problemi è stato fatto un buon lavoro”, ha dichiarato il presidente della commissione Urbanistica, Antonio Rini, durante la seduta di approvazione del catasto. “Abbiamo espresso il parere all’unanimità, recuperando l’anno in corso che prima non c’era e dato immediatamente mandato di recuperare le proposte di delibera mancanti”.

“Non si può pensare che tutta l’inefficienza della burocrazia, i ritardi e i disguidi, o le richieste a volte evase dagli uffici del Comune di Palermo, siano sempre e solo responsabilità del presidente della commissione”, ha aggiunto Rini, in risposta alle critiche mosse contro di lui dalla collega di Oso.

“Bado ai risultati non alle polemiche. Abbiamo fornito alla città uno strumento importante”, ha commentato il consigliere. “È certificato, che il catasto abbia comportato negli anni una netta riduzione degli incendi dolosi. È intenzione mia e della commissione Urbanistica colmare il gap triennale che abbiamo ereditato. Lavoriamo senza sosta per questo”.

Carta: “Stiamo lavorando in sinergia per recuperare urgentemente le proposte”

Si è espresso a conferma e a supporto delle affermazioni di Rini, anche l’assessore competente, Maurizio Carta, che ha dichiarato: “Nonostante gli uffici abbiano inviato le proposte del catasto incendi 2019 e 2020 alla ragioneria generale, alcuni disguidi hanno impedito di inviarle al Consiglio comunale. Con il Presidente della Commissione Urbanistica e il Presidente del Consiglio Comunale stiamo lavorando in sinergia per recuperare urgentemente le proposte, acquisire in tempi brevissimi i pareri e votare le delibere”.


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