Palermo, omicidio Burgio: imputati a giudizio, rischiano l'ergastolo

Omicidio Burgio, imputati a giudizio: rischiano l’ergastolo

I parenti della vittima non si costituiscono parte civile

PALERMO – Tutti rinviati a giudizio e senza rito abbreviato. Matteo, Giovan Battista e Domenico Romano. finiscono sotto processo per l’omicidio di Emanuele Burgio. Nessuno dei parenti della vittima si è costituito parte civile.

Matteo Romano avrebbe fatto fuoco contro la vittima, un anno fa alla Vucciria; il nipote Giovan Battista gli avrebbe passato l’arma; mentre il padre di quest’ultimo, Domenico, avrebbe inseguito Burgio

Il giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta ha rigettato anche la questione sollevata dalle difese di incostituzionalità della norma che vieta di poter scegliere il rito abbreviato agli imputati di omicidio premeditato.

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I legali Giovanni Castronovo, Vincenzo Giambruno e Raffaele Bonsignore avevano invocato una sentenza di non luogo a procedere, contestando l’insussistenza della aggravanti della premeditazione e del metodo mafioso.

Istanze rigettate e disposto il rinvio a giudizio su richiesta del pubblico ministero Giovanni Antoci. Il processo per i presunti assassini di Emanuele Burgio inizierà 13 luglio davanti alla prima sezione della Corte di Assise di Palermo. Gli imputati rischiano la condanna all’ergastolo.


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