Palermo, tre colpi alle spalle per uccidere il boss emergente - Live Sicilia

Tre colpi alle spalle calibro 22 per uccidere il boss emergente

Le indagini sull'omicidio della Zisa

L’assassino ha esploso tre colpi di pistola per uccidere Giuseppe Incontrera, giovedì mattina, nel rione Zisa, a Palermo. La conferma arriva dall’autopsia eseguita alla Medicina legale del Policlinico.

I colpi sono stati sparati con una calibro 22 da distanza ravvicinata. Il film della agguato era d’altra parte evidente. L’assassino ha atteso che Incontrerà salisse sulla sua bicicletta dopo avere bevuto il caffè. Lo ha inseguito in sella ad uno scooter lungo via principessa Costanza.

Ha esploso un primo colpo. Incontrera, nonostante barcollasse, è riuscito a rimanere sulla bici. Poi il secondo colpo. È caduto per terra e l’assassino ha fatto fuoco una terza volta. Un vero e proprio colpo di grazia. Inutile la corsa all’ospedale civico dove la vittima è deceduta.

Sul fronte delle indagini i carabinieri del Nucleo investigativo hanno raccolto una serie di indizi. Incontrera era un personaggio emergente nella mafia di Porta Nuova, con un ruolo di primo piano nella gestione degli affari della droga. Ed è in questo contesto che si scava.

Forse è stato ucciso per una questione di soldi oppure come reazione ad un comportamento violento di Incontrera, che aveva spesso metodi bruschi.

Il contesto mafioso dell’omicidio e la posizione criminale della vittima hanno suscitato allarme in Procura a Palermo per le possibili conseguenze.

Le modalità

e l’arma usata non fanno parte del repertorio di Cosa Nostra, ma la situazione viene monitorata per scongiurare eventuali contraccolpi.


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