Palermo, Oso: “Sul 'fondo cavigghie' vigili la Corte dei Conti” - Live Sicilia

Palermo, Oso: “Sul ‘fondo cavigghie’ vigili la Corte dei Conti”

Forello e Argiroffi: "Reazioni scomposte dalla maggioranza"
SALA DELLE LAPIDI
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PALERMO – Non si placa la polemica politica dopo l’approvazione del bilancio 2023 da parte del consiglio comunale di Palermo: a far ancora discutere non è solo il fondo da 150 mila euro a disposizione di Sala delle Lapidi, contro cui il gruppo Oso ha fatto le barricate, ma anche la scelta della maggioranza di far decadere la commissione Bilancio di cui Ugo Forello è vicepresidente. Il regolamento prevede infatti che le commissioni vengano formate sulla base della consistenza numerica dei gruppi e Oso, costituito solo da Forello e Giulia Argiroffi, potrebbe rimanere fuori.

“Somma per il consiglio spropositata”

“Siamo molto preoccupati per come le forze politiche di maggioranza intendono governare il consiglio comunale e la città – dicono Forello e Argiroffi in una nota pubblica sul sito del comune di Palermo – C’è, in loro, una irrefrenabile voglia di restaurazione, di vecchia politica, alimentata da favori e relazioni di potere. Il così detto ‘fondo cavigghie’ é stato solo in parte neutralizzato e più che dimezzato grazie alla nostra azione politica, ma non basta perché é comunque spropositata la somma di 150 mila euro. Non permetteremo che si sperperi il denaro dei cittadini per alimentare il consenso elettorale di qualcuno o di molti e, al riguardo, attiveremo le funzioni di controllo della Corte dei Conti”.

“Metodi punitivi”

“La reazione scomposta della maggioranza, però, dimissionaria dalla commissione Bilancio – continuano i consiglieri – da una parte sancisce la propria incapacità sul piano tecnico e politico e dall’altra, nel tentativo di tagliare fuori il gruppo Oso, usando la ritorsione come metodo punitivo, dimostra evidente paura per il lavoro da noi portato avanti in difesa della trasparenza, del bene comune e della qualità del consenso. Del resto ci avevano già avvisato nel corso della discussione sul bilancio che l’avremmo pagata a caro prezzo. Siamo di fronte ad un atteggiamento, più consono a una cultura mafiosa, al quale mai ci piegheremo e contro il quale, da oggi, continueremo a lottare con ancora più forza e determinazione”.


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