Palermo, il poliziotto le "botte al vicino": com'è andato il processo

Il poliziotto, le “botte al vicino” che si frattura l’anca, il processo

L'imputato è stato assolto

PALERMO – La richiesta di condanna era pesante: due anni e due mesi di carcere. Alla fine l’ispettore di polizia, V.D.R., è stato assolto con la formula per non avere commesso il fatto. Era imputato per minaccia e lesioni gravi. Secondo l’accusa avrebbe picchiato il vicino di casa, A.B., che cadendo si era fratturato l’anca.

Il clima fra i vicini di casa, a Carini, era segnato da continue tensioni. Litigavano per tutto. Un giorno arrivarono alle grosse. Urla e spintoni reciproci. Si erano denunciati a vicenda. Il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione. Il giudice per le indagini preliminari decise che il solo poliziotto meritava di essere processato.

Il legale della difesa, l’avvocato Vincenzo Giacona, ha contestato la ricostruzione dell’accusa. Il vicino era scivolato accidentalmente durante la discussione. Niente calci e pugni. Il poliziotto, una volta accaduto l’incidente, aveva chiamato i soccorsi e i carabinieri.


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