PALERMO – Il pezzo pregiato è un appartamento in via Simone Valguarnera a pochi passi dalla Statua della Libertà. I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito due decreti di sequestro di beni per un valore complessivo di 1,4 milioni di euro nei confronti di Laura e Andrea Bonafede.
La maestra Bonafede e il cugino
La prima è la maestra e amante di Matteo Messina Denaro, il secondo è colui che ha prestato una delle identità usate dal padrino per curarsi.
Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani che ha accolto la richiesta della Direzione distrettuale antimafia palermitana diretta da Maurizio de Lucia.

I finanzieri del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria, agli ordini del colonnello Carlo Pappalardo, hanno fatto uno screening dei beni dei cugini Bonafede condannati rispettivamente a 11 anni e 4 mesi e 14 anni di carcere e dei loro nuclei familiari. Hanno tracciato i possibili flussi di denaro diretti a finanziare la latitanza del capomafia.
I beni sequestrati
Sotto sequestro finiscono oltre alla casa di Palermo (intestata alla figlia Martina Gentile, ma acquistata in gran parte con i soldi della madre Laura Bonafede) anche immobili (appartamenti e terreni) a Campobello di Mazara e Castelvetrano, 13 rapporti bancari e una macchina.

I sequestri seguono quello subito dalla famiglia di Giovanni Luppino. Si tratta dell’autista che accompagnava Messina Denaro il giorno che fu arrestato alla clinica La Maddalena.
“Il servizio testimonia ancora una volta l’azione che la Finanza svolge, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo – si legge in una nota del comando provinciale guidato dal generale Domenico Napolitano – nel settore del contrasto patrimoniale alla criminalità organizzata, con il fine di aggredirne le ricchezze illecitamente accumulate”.