Palermo, la "truffa" delle poste private: assoluzione e prescrizioni

Palermo, la “truffa” delle poste private: assoluzione e prescrizioni

Centinaia di cittadini erano convinti di avere pagato regolarmente i bollettini

PALERMO – Due capi di imputazione cadono perché il fatto non sussiste, mentre la prescrizione cancella una sfilza di presunte appropriazioni indebite. Il processo riguardava la “truffa” delle poste private.

L’imprenditore Nunzio Giangrande esce indenne dal processo dal processo celebrato davanti al giudice monocratico Mauro Terramnova. Giangrande era titolare della “Servizi postali”. Prescrizione per Maria Rita Cangemi, titolare di una delle agenzie affiliate alla società.

Centinaia le persone offese che si erano rivolte alle agenzie private per i pagamenti non andati a buon fine nonostante avessero versato il denaro. L’assoluzione nel merito riguarda le ipotesi di esercizio abusivo dell’attività di pagamento, mentre è trascorso troppo tempo senza che si sta stata emessa una sentenza per l’appropriazione indebita dei soldi dei cittadini. Erano certi di avere pagato i bollettini ed invece si videro recapitare contestazioni e avvisi di morosità.

Giangrande (già assolto in atri processi), difeso dagli avvocati Francesco Paolo De Simone Policarpo e Gaspare Genova, ha sempre sostenuto di essere stato a sua volta raggirato.


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