Palermo, via libera del consiglio all’Accordo con lo Stato - Live Sicilia

Palermo, via libera del consiglio all’Accordo con lo Stato

Il voto a Sala delle Lapidi

PALERMO – Il consiglio comunale di Palermo ha approvato oggi, 20 gennaio, la bozza dell’Accordo con lo Stato presentata ieri, a Sala delle Lapidi, dal sindaco Roberto Lagalla. Consentirà al Comune di accedere al contributo di 180 milioni in vent’anni assegnato da Roma al capoluogo siciliano. L’atto ha incassato i 17 sì dei presenti della maggioranza. Le opposizioni, scontente del risultato, si sono invece in gran parte astenute. Hanno votato “contro” i due consiglieri 5 stelle, Concetta Amella e Antonino Randazzo. Alla minoranza, preoccupata dell’aumento dell’Irpef, la cifra pattuita con lo Stato non è sembrata affatto sufficiente.

Lagalla: “Ripristinare la piena funzionalità della macchina comunale”

Si dice soddisfatto dell’approvazione il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. “L’approvazione in Consiglio comunale del Patto con lo Stato chiude il complesso percorso di riposizionamento del Comune di Palermo su binari di regolarità gestionale e correttezza finanziaria in un’ottica di recupero delle funzioni urbane fin qui compresse dalla mancata approvazione dei bilanci”, ha dichiarato il primo cittadino. “Ringrazio l’Aula per l’impegno profuso e per il senso di responsabilità dimostrati in questo primo semestre di intensa attività amministrativa. Confido che con lo stesso spirito di leale collaborazione istituzionale, una volta sottoscritto il Patto con lo Stato, si possa speditamente procedere alla riformulazione del Piano di riequilibrio e all’approvazione del documento contabile 2023/2025 con l’obiettivo di ripristinare la piena funzionalità della macchina comunale. Non aver consegnato Palermo all’onta del dissesto è stata la scelta più giusta a garanzia della città e a tutela dei palermitani”. 

Varchi: “Potremo essere in grado di sterilizzare anche gli aumenti dell’Irpef”

Si unisce alla soddisfazione del sindaco anche il vicesindaco, Carolina Varchi. “Questo accordo con lo Stato tiene conto delle specificità del Comune di Palermo e siamo fiduciosi nel fatto che, potendo rimodulare il Patto anno per anno e aumentando la capacità di riscossione dei tributi del Comune, potremo essere in grado di sterilizzare anche gli aumenti dell’Irpef dei prossimi anni, esattamente come questa amministrazione ha già fatto, evitando di mettere mano alle tasche dei palermitani per 100 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023”. Sono state queste le parole esatte dell’assessore al bilancio. 

Bonanno: “Proseguiamo il percorso di virtuosità amministrativa già intrapreso”

Esprimono soddisfazione nei confronti dell’amministrazione attiva “per l’importante lavoro di raccordo con il governo nazionale” e quindi per il risultato dei 180 milioni di euro, tutti i partiti della maggioranza. La possibilità di rivedere con cadenza annuale i termini dell’accordo, “opzione riconosciuta all’amministrazione nella recente rielaborazione del patto con il chiaro obiettivo di incrementare le risorse provenienti da Roma”, garantirà infatti, secondo Domenico Bonanno (Dc), “di proseguire il percorso di virtuosità amministrativa già intrapreso e di lavorare con più tranquillità alla redazione del piano di Riequilibrio e del bilancio di previsione 23-25”. Un risultato non trascurabile questo, che permetterà anche, con “la prossima firma dell’accordo, di convertire i contratti part-time dei lavoratori portando a 30 le ore settimanali” e “di assumere 18 funzionari a tempo determinato da destinare al potenziamento degli uffici dell’area tributi”.

Chinnici: “Sventato il pericolo del dissesto”

Festeggia per il risultato ottenuto anche Dario Chinnici, capogruppo di Lavoriamo per Palermo, che ha dichiarato: “L’approvazione in consiglio comunale della bozza di accordo fra lo Stato e il Comune di Palermo ci consente di guardare con più ottimismo al futuro. Sventato il pericolo dissesto, bisogna lavorare adesso, per aumentare la capacità di riscossione, aumentare le ore ai part-time e ottenere da Roma ulteriori fondi. Un passaggio fondamentale per rilanciare la città e i servizi ai palermitani”.

Rini: “Costituisce la fine dell’emergenza contabile”

Anche il gruppo Fratelli d’Italia esprime soddisfazione per l’approvazione della bozza di Accordo con lo Stato. “Con questo atto fondamentale, si riporta il Comune in una situazione di normalità, dal punto di vista contabile, amministrativo e finanziario. È certamente questo l’aspetto più rilevante per il rilancio dell’Ente; dopo oltre due anni senza alcuno strumento contabile, questa Amministrazione, con il puntuale lavoro svolto in maniera sinergica, e con il particolare impegno dell’Assessore al ramo vicesindaco Carolina Varchi, ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati, riuscendo a recuperare un grave divario che oggi viene finalmente colmato. Questo costituisce la fine dell’emergenza contabile e l’inizio della programmazione strategica e dimostra che Fratelli d’Italia è al servizio della Città”, così ha dichiarato Antonio Rini, compiaciuto del risultato raggiunto. 

Il malcontento delle opposizioni 

Contestano la scelta della giunta Lagalla e della maggioranza, “di non aver dato precedenza all’incremento delle ore di lavoro dei lavoratori part time”, Pd e progetto Palermo. Secondo i due partiti, infatti, l’amministrazione Lagalla e il governo Meloni “non hanno ottenuto nulla di nuovo per la citta”. L’accordo con lo Stato risulta secondo loro “insufficiente nei contenuti, non portando al Comune di Palermo alcuna risorsa aggiuntiva rispetto al precedente”.

Canto: “Grave danno alla città”

Parla di “grave danno alla città” il consigliere Leonardo Canto di Azione, che rimprovera all’amministrazione di aver “sottoposto al consiglio un accordo i cui principi essenziali sono i medesimi di quelli sostenuti dalla scorsa giunta”, contro i quali si erano fin da allora “battuti”. 

“Ritengo che aumentare l’addizionale Irpef in un comune e contestualmente ritenere che il gettito delle imposte possa aumentare esponenzialmente nella misura prevista dal patto sia una circostanza poco credibile anche alla luce delle più elementari nozioni di macroeconomia” ha dichiarato il capogruppo di Azione. “L’aumento dell’addizionale Irpef genererà piuttosto una fuga dei contribuenti, autonomi e partite Iva, verso i paesi limitrofi”. 

Randazzo: “Dove sono i milioni sbandierati in campagna elettorale?”

Tra i più delusi dall’accordo ci sono però sicuramente i 5 stelle che, al contrario dei colleghi di opposizione che hanno scelto di astenersi, sono stati gli unici a votare contro l’approvazione dell’atto. “Il nuovo accordo con lo Stato, approvato dalla maggioranza che sostiene Lagalla, non registra alcun aiuto da parte del Governo Meloni per la città di Palermo”, le parole del capogruppo Randazzo. “Nessun Salva Palermo.. dove sono i milioni sbandierati in campagna elettorale?”, si domanda il consigliere. “Restano invece gli aumenti all’addizionale Irpef a partire dal 2023 che diventeranno quasi il doppio dal 2026 con l’aliquota Irpef all’1,4%. Il Sindaco Lagalla decide così di aumentare le tasse ai palermitani già tartassati dal caro bollette e gasolio”. 


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