Panepinto: "Sfiducia da ipocriti |Meglio bloccare le nomine" - Live Sicilia

Panepinto: “Sfiducia da ipocriti |Meglio bloccare le nomine”

"La sfiducia, a questo punto, paradossalmente ci farebbe buttar via tempo prezioso", sostiene il deputato agrigentino del Pd poco prima dell'inizio della riunione del gruppo.

Partito democratico
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Considero sbagliato il percorso della mozione di sfiducia. Dal momento che è già stata indicata la data di ottobre per il voto anticipato, variamo subito la norma per bloccare l’attacco bulimico di nomine da parte di Lombardo: ma la sfiducia, a questo punto, paradossalmente ci farebbe buttar via tempo prezioso. E sarebbe un atto ipocrita da parte del PD, così come considero ipocrita la scelta – tutta mediatica – di quei deputati che si ‘dimettono’ per comunicato stampa invece di presentare le dimissioni alla segreteria generale dell’Ars”. Lo dice Giovanni Panepinto, deputato regionale del Partito democratico, che oggi riunirà il proprio gruppo parlamentare per parlare della situazione politica regionale.

Parlo di ‘ipocrisia’ – aggiunge – perché la sfiducia rinnegherebbe il nostro stesso percorso: pur non avendo raggiunto gli obiettivi sperati in Sicilia, l’impegno del PD e del suo gruppo parlamentare ha permesso risultati importanti, a cominciare dalla disarticolazione del centrodestra. Mi chiedo poi come possano gli esponenti di alcune aree del partito chiedere la mozione di sfiducia, quando ci sono assessori che in molti considerano ‘vicini’ a loro che continuano a far parte del governo”.

Con il voto ad ottobre – prosegue Panepinto – il tempo a disposizione non è molto e credo che i dirigenti delle correnti del partito siciliano – e soprattutto chi guida il PD – debbano impiegarlo con responsabilità, individuando un percorso netto di alleanze e progetti per vincere le prossime elezioni: avvitarsi per giorni – o settimane – sulla questione ‘sfiducia si, sfiducia no’ significa perdere tempo prezioso e  magari trovarsi, nel frattempo, a dover gestire fughe in avanti di autocandidati alla presidenza della Regione o, peggio, a rivivere lo psicodramma delle primarie di Palermo, questa volta in salsa regionale”.

Ecco perché dico: invece di inseguire il vento mediatico della ribellione ‘di pancia’, variamo subito la norma blocca-nomine, nel frattempo lavoriamo davvero all’unità del PD e alla costruzione di una coalizione unita e vincente. Altrimenti – conclude Panepinto – rischiamo di andare incontro ad una sconfitta – la cui responsabilità ricadrebbe interamente sui capicorrente – che farebbe affondare il PD e la Sicilia”.


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