Paolo Antonio finalista |al premio Musica contro le mafie - Live Sicilia

Paolo Antonio finalista |al premio Musica contro le mafie

"Il mio brano, "Piacere Salvatore", racconta una storia siciliana che, a quanto pare, - commenta l'artista catanese - è interessante anche oltre lo Stretto”.

con il brano "piacere salvatore"
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La classifica

CATANIA – L’ironia arriva al cuore, anche a quello più duro. E’ uno strumento che può abbattere i muri, anche più omertosi. Con il sorriso si può affrontare anche il delicato tema della lotta al pizzo. Paolo Antonio ha scelto questo linguaggio per il suo video musicale “Piacere Salvatore” che mira a diffondere la cultura del coraggio. Un brano lanciato a settembre su iTunes, Google Play e nei principali store virtuali e il cui ricavato è interamente devoluto ad AddioPizzo Catania, Messina e Palermo. La canzone è finalista del Premio Musica contro le mafie, Paolo Antonio si piazza al secondo posto nella classifica del concorso sviluppato da MkRecords sotto l’egida di Libera. A fare l’annuncio è lo stesso artista catanese che su suo profilo Facebook scrive: “Ho una grande notizia! Sono in finale al Premio Musica contro le mafie. Ringrazio gli amici e gli sconosciuti che col loro voto mi hanno sostenuto. Ringrazio le persone che hanno messo il loro cuore per realizzarlo”.

La finale sarà il 27 gennaio a Cosenza. “Sono entusiasta. – Afferma Paolo Antonio a LiveSicilia – Musica contro le mafie è un premio ambito da molti cantautori e sono davvero onorato di poter partecipare alla finale. Il mio brano, “Piacere Salvatore”, racconta una storia siciliana che, a quanto pare, -commenta – è interessante anche oltre lo Stretto”.

Salvatore è il nome l’imprenditore siciliano protagonista del videoclip. Un uomo coraggioso che decide di liberarsi del pizzo, ironicamente rappresentato con un pizzetto attaccato sul mento, tagliato via da un simpatico carabiniere-barbiere. Ironia e coraggio i due punti nodali del racconto musicale. E per Paolo Antonio è stato il ‘linguaggio del sorriso’ a conquistare la giuria professionale e anche facebookiana. “L’ironia, la voglia di sdrammatizzare il tema del racket mafioso, – afferma – nonostante sia un tema scottante. Credo che questo sia un buon modo per diffondere la cultura antimafia oggi: allontanare la paura. E’ un po’ quello che ha fatto PIF con il suo film. Ed è anche quello che faceva Peppino Impastato dai microfoni di Radio AUT. Dobbiamo avere il coraggio di non avere paura. E’ una frase che suona strana, lo so!”.

E in fondo sentire la paura e decidere di affrontarla è la vera prova di coraggio. Un concetto che Paolo Antonio sembra condividere. “C’è un momento – dice – in cui devi decidere se lasciarti sopraffare o se reagire. Nel mio brano, e nel videoclip, il protagonista si ribella e si libera. Questa dovrebbe la reazione più naturale a una richiesta di estorsione. Grazie al lavoro dei volontari di Addiopizzo e di altre associazioni antiracket, questo accade sempre più spesso”. E a loro Paolo Antonio dedica questo grande risultato. “Vorrei dedicare il successo di Piacere Salvatore – afferma – a tutti i volontari che mettono cuore e impegno in questa battaglia”.

Il premio Musica contro le mafie 2014 è un contest nato con “l’intento di unire sotto la bandiera della legalità le voci di tanti artisti italiani, che diventano testimoni di un messaggio di impegno e consapevolezza, di riflessione e invito alla “cittadinanza attiva”. La Musica, il più popolare e universale dei linguaggi, – si legge nel sito ufficiale del premio – per veicolare messaggi profondi, per cantare e suonare desideri di giustizia, per scuotere dall’indifferenza dall’apatia e dalla rassegnazione”.

L’obiettivo di questo concorso è “premiare artisti che con la loro musica contribuiscano a sensibilizzare al fine di creare un modello culturale da contrapporre a quello mafioso”. E ancora una volta risuona vivo il messaggio di Falcone e Borsellino che la mafia si combatte fuori dai Tribunali.

E quale arma più potente se non quella delle emozioni vibranti scatenate dal suono. “La Musica può essere un’arma non violenta ed efficace per la sensibilizzazione e diffusione di messaggi profondi, per cantare e suonare desideri di giustizia, per scuotere dall’indifferenza, dall’apatia e dalla rassegnazione”. E per capire il messaggio di Paolo Antonio non resta che ascoltare “Piacere Salvatore”.

 


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