PALERMO – Il dolore dei palermitani per la morte di Paolo Taormina, ucciso con un colpo di pistola alla nuca alla ‘Champagneria’ nella notte tra l’11 e il 12 ottobre, è ancora forte. La città è scesa in piazza per partecipare alla manifestazione organizzata dall’associazione giovanile Filiis Palermo. Palermitani e palermitane hanno scelto di aderire all’ennesima iniziativa civica per mantenere acceso un faro sull’emergenza sicurezza che riguarda il capoluogo dell’Isola.
Sit-in all’Olivella
La manifestazione si è svolta giovedì sera, a piazza Olivella, a pochi metri dal luogo dell’omicidio. Davanti al Museo Nazionale Salinas si sono radunate circa 400 persone. In tanti hanno preso la parola per esprimere un pensiero sull’accaduto o raccontare un ricordo di Paolo. Poi, i partecipanti hanno marciato in silenzio in direzione del locale ‘O Scrucio’, il pub dove Paolo lavorava con la sorella. Lì, hanno acceso un cero.

“Uniti per migliorare Palermo”
“Non saremmo mai voluti essere qui, per questo lutto cittadino, a piangere un altro figlio di Palermo che se ne va – ha commentato Domenico Camilleri, fondatore e presidente di Filiis Palermo -. La cosa ci tocca tantissimo e a tutti da vicino”.
“Paolo vive, non è vero che nessuno se ne accorge – ha continuato Camilleri con la voce rotta dalla tristezza -. Paolo vive perché è un figlio di Palermo che rimarrà sempre nel cuore di ognuno di noi. Al suo posto ci si sarebbe potuto essere chiunque, io per primo. Dobbiamo essere uniti per migliorare Palermo e dare futuro ai giovani come Paolo che possono fare la differenza perché credono veramente nella nostra terra”.
Le indagini sull’omicidio, intanto, proseguono. Oggi, venerdì 17 ottobre, due giovani dello Zen sono stati ascoltati dai carabinieri.
