"Partecipiamo alle primarie Pd| La giunta diventa politica" - Live Sicilia

“Partecipiamo alle primarie Pd| La giunta diventa politica”

Da sinistra Totò Orlando, Fabio Giambrone, Leoluca Orlando e Aurelio Scavone

Il sindaco annuncia che il suo movimento andrà ai gazebo l'8 dicembre "ma non daremo indicazioni sui candidati. Aspettiamo di capire che partito ne uscirà fuori".

ORLANDO E IL SUO MOV139
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PALERMO – Il Mov139 di Leoluca Orlando rompe gli indugi e annuncia la propria partecipazione alle primarie del Pd dell’8 dicembre. Non una sorpresa, per la verità, visto il feeling tra il Professore e Matteo Renzi e quello ritrovato con Antonello Cracolici sulle città metropolitane, ma con un’importante novità: il primo cittadino, e il suo movimento (che conta a Palermo 26 consiglieri comunali) non si schiereranno ufficialmente con nessuno dei tre candidati alla segreteria nazionale.

“Ho chiamato Epifani per comunicargli la nostra intenzione – dice Orlando in una conferenza stampa, con a fianco il rappresentante legale nazionale del Mov139 Fabio Giambrone, il presidente di Sala delle Lapidi Totò Orlando e il capogruppo Aurelio Scavone – così come ho fatto con Renzi, Cuperlo e Civati. Noi sposiamo il progetto, non le persone, e iniziamo un dialogo con il Pd, vedremo se costruiranno un vero Partito Democratico, come noi vogliamo fare dal 1997, oppure se anche queste primarie affogheranno nella palude della partitocrazia come successo con Prodi, Veltroni e Bersani”.

Una mossa che arriva nello stesso giorno in cui sbarca nel capoluogo Matteo Renzi, che ha sempre avuto un rapporto particolare con Orlando (da giovane era iscritto alla Rete), ma evidentemente il sindaco vuole tenersi le mani libere indipendentemente da chi vincerà le primarie, anche per non essere considerato in quota di qualcuno. “Ho scelto di non incontrare i candidati per non far apparire eventuali adesioni a schieramenti. Occorrono grandi progetti e grandi formazioni – spiega il primo cittadino – per demolire le caste e i conflitti di interesse. Il governo Letta-Alfano è nato come male necessario ma non può sostituirsi alla politica, così come in Germania la Spd è tornata sui suoi passi. Non possiamo restare indifferenti davanti a quello che succede nel Pd”.

Giambrone assicura che non si sarà nessun ingresso per il momento nel Partito Democratico ma solo un proficuo dialogo (“Ho sentito anche Giuseppe Lupo che ha espresso soddisfazione per la nostra scelta e con cui ci incontreremo nelle prossime ore”, dice il braccio destro di Orlando), ma è chiaro che se le cose procederanno come previsto il Mov139 potrebbe anche optare per la federazione specie in vista delle Europee del prossimo maggio. “Il Pd ha fatto un congresso e farà le primarie – continua Orlando – non partecipiamo al congresso ma può essere importante invitare a partecipare alle primarie. Non daremo indicazioni di preferenza, non avremo capi-corrente, non abbiamo chiesto strapuntini perché rappresentiamo una terza via tra chi vuole le larghe intese e chi vuole la scissione. Il Pd cacci i traditori di Prodi e faccia un salto di qualità parlando non solo con chi ha la tessera”.

L’iniziativa coinvolgerà tutto il Mov139 a livello nazionale, in accordo con Felice Belisario e Carlo Costantini (co-fondatori con Orlando), che si strutturerà con la definizione dei quadri dirigenti anche locali, l’apertura di una sede a Roma in via Flaminia e di una a Palermo in via Sciuti e una conferenza stampa nazionale il 4 dicembre, oltre a una assemblea regionale che si terrà a breve. E proprio a Palermo questa scelta potrebbe avere delle immediate e profonde conseguenze. Questa mattina, prima dell’incontro con la stampa, il sindaco ha tenuto un vertice con i consiglieri comunali, i presidenti di circoscrizione (al Wagner erano presenti Marco Frasca Polara e Michele Maraventano) e i consiglieri di quartiere, oltre che con la giunta rappresentata in sala da Cesare Lapiana e Tullio Giuffrè. “In giunta c’è stata una condivisione totale di questa scelta – spiega il sindaco – tranne per Giusto Catania che è di Rifondazione e di Barbara Evola che ancora non si è pronunciata. La giunta da tecnica diventa così politica”.

Ed è questo il punto di svolta per Palazzo delle Aquile. La giunta, finora, è sempre stata definita tecnica e come tale non ha risposto a logiche di partito o di apparato ma solo al sindaco che l’ha difesa a spada tratta, facendo anche da parafulmine contro gli attacchi di un consiglio che invece ne chiedeva una politica. E oggi Orlando sembra avere accolto la richiesta, con l’adesione di otto assessori su dieci che adesso dovranno rispondere ad altre logiche ben più politiche. “E’ chiaro che a questo punto gli assessori che non opereranno bene potranno essere cambiati con più facilità – dice a taccuini chiusi un consigliere – magari sostituiti con altri tecnici più vicini a possibili futuri alleati. Di certo le cose cambieranno per loro, dovranno rispondere in prima persona di quello che fanno”. E un primo assaggio potrebbe arrivare proprio stasera quando a Sala delle Lapidi si parlerà di assestamento di bilancio con la maggioranza decisa a bocciare alcuni provvedimenti della giunta. E malgrado Orlando con i giornalisti neghi con forza qualunque ipotesi di rimpasto (“Nessuno pensi che si liberino posti”), dietro le quinte si parla di possibili cambi magari all’inizio dell’anno nuovo. Inoltre, il Mov139 adesso si strutturerà sul territorio e dovrà scegliere i suoi quadri dirigenti: per il momento viene rinviata la scelta del nuovo capogruppo (resterà Scavone che ne fa le funzioni), ma non si scarta l’ipotesi di spacchettare la maggioranza in più gruppi in futuro.

Assente invece Pippo Russo, ex coordinatore provinciale di Idv e fino a ieri fedelissimo di Orlando che ha formato il movimento “Io mi arruolo” e che non era stato nemmeno avvertito della conferenza stampa: “Risottoscriverei il manifesto del Mov139 – dice Russo – ma l’evoluzione politica non suscita il mio interesse, non c’è alcun riferimento a un’attività svolta sul territorio. Io continuo il mio percorso senza bandiere di partito e con il mio movimento con cui interloquirò col Pd. Ho in programma un incontro sui giovani, preferisco dare il mio contributo a questo richiamando la politica i partiti alle proprie responsabilità”.

La conferenza però è stata anche l’occasione per una battuta sul caso Amia e sul nuovo sovrintendente del Teatro Massimo. “Il Comune si costituirà parte civile nel procedimento penale per bancarotta fraudolente la cui prima udienza è fissata per gennaio – dice Orlando – la mancata querela di parte di Cammarata per aiutare suo compare Galioto è stato un atto vergognoso. Al ministro Bray ho espresso il mio sincero apprezzamento per il lavoro del commissario Carapezza e d’intesa con Bray sceglieremo un nome di alta qualità per la successione”.

 


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