Patto dei sindaci, resta in piedi | la "cabina di regia" - Live Sicilia

Patto dei sindaci, resta in piedi | la “cabina di regia”

Antonello Pezzini

Crocetta ha prolungato di sessanta giorni l'incarico al manager Antonello Pezzini (nella foto), per il quale si era parlato di "conflitto di interessi" nella gestione dei finanziamenti del Patto. Rinnovo anche per Lupo e Lanzafame.

PALERMO – Per qualcuno è un organismo inutile. Per il governo, è uno strumento fondamentale per ottenere dall’Europa qualcosa come cinque miliardi di euro. Dovunque stia la verità, una cosa è certa: la cabina di regia del “Patto dei sindaci” continuerà a lavorare. Almeno per i prossimi due mesi. Sono state rinnovati per altri sessanta giorni, infatti, a partire dal 24 giugno, gli incarichi di Rosario Lanzafame, Salvatore Lupo e Antonello Pezzini. E se i primi incarichi facevano espressamente riferimento anche alla “cabina di regia per le attività di programmazione delle risorse provenienti dalle dotazioni del Po Fesr Sicilia 2007/2013”, questi ultimi riguardano l’elaborazione dei “necessari indirizzi strategici per la corretta programmazione dell’utilizzo delle risorse economiche destinate a finanziare l’iniziativa ‘Patto dei Sindaci’”. Insomma, la sostanza non cambia.

Lanzafame è stato incaricato di occuparsi della “politica energetica regionale in linea con le indicazioni della Unione Europea al fine di favorire, tra l’altro, il miglioramento delle condizioni operative e la riduzione delle emissioni climalteranti e inquinanti”. Lupo dovrà occuparsi soprattutto del profilo “tecnico-amministrativo” dell’iniziativa e del “raccordo con i Comuni siciliani per una maggiore sensibilizzazione all’iniziativa”, a Pezzini spetterà individuare la “strategia operativa per rendere attuabile il piano in questione” oltre a occuparsi del “raccordo con la Comunità Europea per la verifica degli obiettivi di sostenibilità energetica e ambientale”. Per i tre esperti, altri due mesi di consulenza a partire dal 24 giugno, al costo di 4.131,66 euro.

Ma a suscitare, tra i tre componenti della “cabina”, i dubbi maggiori, è stato, nelle settimane scorse, Antonello Pezzini. Il “patto dei sindaci”, come spiegato più volte dallo stesso governatore potrebbe portare in Sicilia investimenti per circa 5 miliardi di euro, che dovrebbero cambiare il volto alla Sicilia dal punto di vista energetico, aprendo, insomma, all’energia sostenibile. I dubbi sulla scelta di Pezzini quale consulente della cabina di regia del Patto dei sindaci starebbe in un conflitto di interessi riferibile innanzitutto negli affari della Smart Grid, una delle società di proprietà del consulente. L’azienda, che si occupa proprio di consulenze ai Comuni per i piani energetici, aveva iniziato a lavorare col consorzio di Gela, mentre Pezzini in prima persona aveva lavorato con quello del Calatino.

E a complicare il rapporto e gli intrecci tra Pezzini e il “Patto dei sindaci” ecco il ruolo della Dedalo Esco: nell’azienda, che si occupa proprio dello sviluppo dei piani, cioè negli appalti che questi progetti generano, fino al 2011 c’era il figlio di Pezzini, Giuseppe. Se quest’ultimo a detta di Pezzini ha lasciato le quote societarie, con la Dedalo ha lavorato, in veste di consulente, anche Giuliano Dall’O’, che Pezzini ha chiamato qui in Sicilia per affiancarlo nella progettazione. Ma il superconsulente si difende: “Nessun conflitto di interessi, il piano della Regione porterà sviluppo e occupazione in Sicilia”. E lo stesso Crocetta ha sempre respinto le critiche: “Pezzini – ha detto – ci sta aiutando a tenere i contatti con gli organismi europei visto che si occupa di questi argomenti, a livello europeo, da vent’anni. Gli diamo duemila euro al mese e non c’è incompatibilità, visto che la Regione non deve predisporre i bandi, ma solo dire ai Comuni come devono comportarsi per partire col progetto”.

A far discutere, a dire il vero, era stata anche la scelta di Salvatore Lupo. Salvatore Lupo ha 44 anni ed è gelese come il presidente della Regione, anche se residente a Niscemi, dove ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale. Ha lavorato in Australia come assicuratore a metà negli anni ’90, laureandosi nel 2003 in Lingue e culture europee all’università di Catania. Fra il 2010 ed il 2011 è stato “energy manager” presso l’Ente nazionale per l’energia atomica. Fino allo scorso anno invece ha svolto l’incarico di consulente dell’ufficio di rappresentanza di Bruxelles, dove era considerato, appunto, tra gli “esterni”, quello più vicino all’allora europarlamentare. Insomma, un fedelissimo del governatore.

Al di là dei nomi, la stessa esistenza della cabina di regia aveva scatenato polemiche e accuse. Quelle del Movimento cinque stelle. Secondo i grillini all’Ars, infatti, il costo della cabina di regia si sovrapporrebbe inutilmente a una struttura, la cosiddetta “Uat” (Unità di assistenza tecnica), che la Regione ha già a disposizione a costo zero. Ma anche su questo punto, il presidente Crocetta ha avuto modo di precisare: “La cosiddetta Uat non esiste. Lombardo pensò di intervenire attraverso Sviluppo Sicilia, ma poi non se ne fece nulla”.

Nell’elenco dei consulenti della Regione siciliana, poi, ecco altri nomi. In notevole ritardo rispetto alla data di conferimento dell’incarico. Tra questi, giusto per restare nell’ambito dei consulenti del presidente della Regione, ecco l’incarico di capo della segreteria tecnica Stefano Polizzotto che, stando a quello che è pubblicato sul web, riceve un compenso da 44 mila euro lordi annui. Non costano un euro alla Regione, invece, i due consulenti dell’assessore alle attività produttive Linda Vancheri: si tratta di Andrea Palazzolo (consulente in materia di recepimento e di attuazione di normative nazionali ed europee in tema di impresa con riguardo ai profili di liberalizzazione) e di Francesco Paolo La Mantia (per lui un incarico ‘vago’ di consulente per le materie di pertinenza dell’Assesorato delle attività produttive). Appena nominata, invece, l’assessore ai Beni culturali Mariarita Sgarlata ha scelto Alberto Barcellona come “collaboratore della segreteria particolare” e Giuseppe Cicala come “collaboratore dell’ufficio di gabinetto”. Cicala fino al 15 maggio scorso era “capo di gabinetto vicario” del governatore. Per entrambi i consulenti, un compenso lordo di 37 mila euro annui.


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