Pd, la polemica corre online |Palazzo: "Dirigenti non camerieri" - Live Sicilia

Pd, la polemica corre online |Palazzo: “Dirigenti non camerieri”

Su Facebook Raia e Sudano ai ferri corti sul ruolo del segretario organizzativo.

CATANIA – Tesseramento on line bloccato, gazebo chiusi, richieste di dimissioni via Facebook. La lunga guerra di posizione tra la componente renziana degli ex articolisti e le prime linee storiche del Partito democratico catanese si arricchisce di un nuovo capitolo. Che la giornata di ieri passerà come la “Sunday bloody sunday” – come è stato scritto sarcasticamente in rete – è tutto da stabilire. Di certo c’è che siamo alla resa dei conti. Sì, perché di numeri si tratta e nel vero senso della parola. Tessere, voti, delegati. La lunga fase precongressuale è la guerra a chi ne ha di più. Che il quantum oscilli tra la pazienza e la forza sul campo, va da sé. E potrebbe non finire qui.

Veniamo intanto ai fatti. All’ora di pranzo di ieri, la deputata Ars Valeria Sudano lancia la bordata via Facebook: “Prima considerazione dopo questa pessima esperienza: Dimissioni del segretario organizzativo della federazione di Catania (Francesco Laudani, ndr)…”. Un’uscita di stomaco che segue la decisione della segreteria regionale di bloccare la due giorni di gazebo in piazza per il tesseramento 2016 (e non per l’anno in corso). A quanto pare, la decisione sarebbe stata presa per mettere ordine al “flusso anomalo” di richieste d’iscrizioni registrata nelle ultime ore, con tanto di esaurimento delle stesse tessere. Che quel popolo possa essere afferente all’area articolista lo confermano i due leader che in una nota stampa fanno sapere: “Fra ieri e oggi centinaia di donne e uomini, di giovani si sono presentati nei circoli e nei gazebo allestiti dal Pd per permettere il tesseramento ma sono rimasti alla porta”, dichiarano congiuntamente Luca Sammartino e Valeria Sudano. E insistono: “Non conosciamo il motivo di questa scelta antidemocratica e contro la gente ma baroni, notabili e signori delle tessere sono letteralmente ‘scappati col pallone’ come succedeva da ragazzi quando il proprietario del pallone non gradiva il risultato della partita”.

Di battaglie feudali, parla invece il segretario del circolo di Nesima. Anche lui affida a Facebook le sue riflessioni. “Il congresso di un partito è il momento di discussione politica, di idee, suggerimenti, confronto dove si stabilisce il percorso politico da intraprendere per governare un paese. Nel partito democratico catanese invece il congresso è la resa di conti tra pseudo feudatari che lottano tra di loro per avere un peso e uno spazio politico a livello locale e nazionale. L’esempio è la farsa del tesseramento “drogato” di questi giorni, che ha portato la città di Catania ad avere più iscritti che voti. Ho letto le dichiarazioni dei deputati Sammartino e Sudano che si sono lamentati dal fatto che centinaia e centinaia di persone desiderosi di iscriversi sono stati impediti. Ricordo loro che “le centinaia di persone” potevano iscriversi molto prima ai circoli, ma quarda caso, in corrispondenza del congresso e lo spirito santo li ha convinti a dirigersi in massa ai gazebo. Neanche nei tempi migliori del partito comunista a Catania vi fu una adesione così massiccia e soprattutto “spontanea”. Annullare questo tesseramento farsa è un atto dovuto”.

Nella disputa web scende in campo anche Concetta Raia, deputata Ars del Pd e storica esponente della Cgil siciliana: “Il segretario organizzativo del
Pd catanese Francesco Laudani gode della nostra fiducia; qualche collega , prima di chiederne le dimissioni , farebbe meglio a farsi qualche esame di coscienza, chiedendosi ,ma chi è stato a provocare tutto questo trambusto nel Pd catanese ? La domanda sorge spontanea … ai posteri l’ardua sentenza!”. “I dirigenti di partito, nel caso di Francesco Laudani, non sono camerieri di corrente”, dichiara a LiveSicilia Adele Palazzo, segretario del circolo Centro Storico e componente della direzione regionale.

 


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