Pensione baby e incarico | per un organismo "inutile" - Live Sicilia

Pensione baby e incarico | per un organismo “inutile”

La consulenza
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Un babypensionato come consulente. È solo l’ultima variante nella sfilza degli incarichi esterni affidati dalla Regione siciliana. Vincenzo Vallone, infatti, è stato incaricato dall’assessorato regionale del Territorio e ambiente di svolgere, per cinque mesi (dal primo marzo al 31 agosto) il ruolo di “Consulente del Servizio di pianificazione e controllo strategico – Se.Pi.Co.S.”.
Il costo della collaborazione? Poco meno di 12.400 euro.

Ma cosa sono i Sepicos? A fare luce su questo oscuro ufficio di staff degli assessorati era stato, nei primi di dicembre del 2011, l’assessore alla Funzione pubblica Caterina Chinnici: “Abbiamo previsto”, spiegava l’assessore illustrando una sua proposta per che stabiliva nuove modalità per la valutazione dei dipendenti regionali “la soppressione degli attuali organismi di valutazione, i Sepicos, Servizi di pianificazione e controllo strategico, con una sostanziale riduzione dei costi connessi al loro funzionamento”.

Insomma, l’organismo è inutile. Va soppresso. Sono passati tre mesi, ma un assessore, Di Betta stavolta, decide ugualmente di nominare il consulente a supporto di quello stesso organismo. E il caso di Vincenzo Vallone non è nemmeno isolato. Sempre Di Betta, poco prima di Natale, aveva nominato con gli stessi compiti, stesso compenso e uguale durata della consulenza, Martino Michele Geraci. Lo ha seguito a ruota un mese dopo l’assessore al Turismo Daniele Tranchida, con la nomina di Alessandro Forte (cinquemila euro per due mesi di lavoro).

Ma la nomina di Vallone, rispetto a queste ultime, ha una peculiarità. Il nuovo consulente di Di Betta, infatti, è anche un baby-pensionato della Regione siciliana. Ex funzionario direttivo, infatti, Vallone è andato in pensione nel 2009, dopo 27 anni di carriera nell’amministrazione. Alla “tenera” età di 52 anni.

Per lui, proprio prima della baby-pensione, incarichi di “prestigio” come capo della segreteria particolare (con ruolo dirigenziale) dell’assessorato alla sanità (con Lino Leanza, Agata Consoli e Roberto La Galla) e dell’assessorato ai Beni Culturali con Antonello Antinoro. Nomine importanti, equiparati a quelli dei dirigenti regionali, nonostante Vallone fosse in possesso di un semplice diploma di ragioniere.

Del resto, al consulente di Di Betta non mancava l’esperienza anche nelle pieghe della burocrazia regionale. Tra le altre cose, infatti, Vallone è stato componente del Cda di Beni Culturali spa, commissario ad acta dell’Asi di Caltagirone, commissario straordinario di diverse “Opere pie”. Quali siano le sue competenze relazionali e organizzative? Non è dato saperlo. Ma nel curriculum Vallone precisa: sono “ottime”.


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