Sono stazionarie le condizioni di tre dei quattro giovani pescatori che ieri si sono salvati dal naufragio del loro natante grazie all’aiuto di un amico, Luca Arlotta, di 28 anni, che per soccorrerli con un’altra barca ha perduto la vita nelle acque del Tirreno meridionale, tra Patti e Gioiosa Marea, nel Messinese. Due di loro sono ricoverati nel reparto di Medicina e l’altro in quello di rianimazione dell’ospedale Barone Romeo di Patti per ipotermia e assideramento, ma non sono in pericolo di vita.
Carabinieri e capitaneria di porto, che ieri sono stati impegnati nelle operazioni di soccorso che si sono concluse in serata, hanno ricostruito la dinamica della tragedia. I quattro giovani, originari di San Piero Patti, paese delle colline dei Nebrodi, si erano recati con un piccolo natante a pescare ma non sono riusciti a tornare a riva per le avverse condizioni del mare. Hanno chiesto aiuto telefonicamente alla capitaneria di porto e hanno allertato anche Arlotta, che era con loro ma non era uscito in barca perché non sapeva nuotare.
Quando il 28enne, che li aspettava sulla spiaggia, ha sentito i suoi amici gridare ha preso una barca e si è diretto verso di loro, recuperandoli. Ma un’onda lo ha travolto facendolo cadere in acqua. Soccorsi da una motovedetta della capitaneria di porto di Milazzo i cinque sono stati condotti in ospedale, ma Arlotta, sposato e con una fglia che non ha ancora compiuto un anno, è morto.