Perquisizioni ad Adrano e Biancavilla |Sequestrati kalashnikov e mitragliatori - Live Sicilia

Perquisizioni ad Adrano e Biancavilla |Sequestrati kalashnikov e mitragliatori

La Squadra Mobile e gli agenti del Commissariato di Adrano hanno arrestato tre persone. LE FOTO

l'indagine
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Gaetano Musumeci

BIANCAVILLA – Personale della Squadra Mobile e del Commissariato P.S. di Adrano hanno arrestato Alfio Cardillo (classe 1943), Vincenzo Cardillo (classe 1976 e ritenuto vicino al clan Toscano Mazzaglia) e Gaetano Musumeci  (classe 1987) – con precedenti di Polizia – perché responsabili, a vario titolo, di detenzione e porto illegale di armi da fuoco comuni e da guerra clandestine, relativo munizionamento e ricettazione delle medesime. Nei decorsi 6 e 7 ottobre, sono state eseguite una serie di perquisizioni domiciliari in territorio di Biancavilla.

In particolare, nel corso della perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione di Alfio Cardillo sono state rinvenute e sequestrate le sottonotate armi, nonchè alcuni passamontagna:

• nr.1 fucile mitragliatore marca AK47 (comunemente detto kalashnikov) privo di segni identificativi calibro 7.62 x 39 con relativo caricatore con all’interno 29 cartucce e una in camera per un totale di 30 cartucce marca FMJ, avvolto in un cellophane;

• nr. 1 mitragliatore marca Sten calibro 9 x 19 con relativo serbatoio contenente nr. 23 cartucce blindate marca Fiocchi, custodito all’interno di uno zainetto in tessuto di colore nero e giallo;

• nr. 1 mitraglietta Skorpion calibro 7.65 x 17.5 con matricola abrasa, con relativo serbatoio contenente all’interno nr. 18 cartucce marca Fiocchi;

• nr. 1 pistola semiautomatica calibro 9 corto, completa di serbatoio con all’interno nr. 7 cartucce blindate marca S&B con relativa fondina in cuoio.

Alfio Cardillo

In particolare, la pistola è stata rinvenuta nella camera da letto di Alfio Cardillo e le altre armi, considerate da guerra per il potenziale offensivo e la capacità di sparare a raffica, erano state occultate, due all’interno di un forno a pietra, ricavato in un sottotetto della medesima abitazione, ed un’altra sotto alcune masserizie nel medesimo vano di sgombero.

Mentre era in corso l’attività di p.g. sopraggiungeva sul posto Vincenzo Cardillo (figlio di Alfio) il quale, non essendosi reso conto della presenza degli agenti, accedeva all’abitazione; sottoposto a controllo, veniva trovato in possesso di nr.1 pistola semiautomatica marca Kel Tec, calibro 9×17, con matricola abrasa, colpo in canna e relativo caricatore contenente nr.6 cartucce, detenuta all’interno di una tasca del giubbotto.

<p>Vincenzo Cardillo </p>

Nel corso di altra perquisizione, eseguita presso l’abitazione di Gaetano Musumeci è stata rinvenuta e sequestrata nr.1 pistola semiautomatica marca Beretta calibro 7.65 Browning, con matricola abrasa e colpo in canna, munita di relativo caricatore e sette cartucce. L’arma è stata rinvenuta sotto il letto della camera da letto dell’uomo.

A Cardillo Alfio è stato contestato il reato di detenzione di armi da fuoco comuni e da guerra clandestine, munizionamento e ricettazione delle medesime; a Vincenzo Cardillo è stato contestato il reato di detenzione e porto di arma comune da fuoco clandestina e ricetazione della stessa, mentre a Gaetano Musumeci è stato contestato il reato di detenzione di arma comune da fuoco clandestina, nonché ricettazione della medesima.

Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di piazza Lanza a disposizione dell’A.G.

 



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