"Nulla... ci prendono per i fondelli"| Pierobon, Arata, lo stop di Cordaro - Live Sicilia

“Nulla… ci prendono per i fondelli”| Pierobon, Arata, lo stop di Cordaro

L'assessore all'Energia avrebbe sponsorizzato il professore genovese al collega del Territorio

PALERMO – “Non hanno portato alla commissione valutazione impatto ambientale… quelle due persone ti ricordi che erano venute… da Genova…”, diceva l’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon al collega del Territorio, Toto Cordaro. È uno dei tanti passaggi intercettati dalla Dia di Trapani e consegnati al procuratore aggiunto di Palermo paolo Guido e al sostituto Gianluca De Leo.

Era il novembre 2018. Il faccendiere Francesco Paolo Arata aveva bisogno dell’autorizzazione da parte della Commissione tecnica dell’assessorato al Territorio per i progetti sul biometano che in Sicilia condivideva con Vito Nicastri, il “re del vento” in affari con la mafia. Per ammorbidire Cordaro, così annotano gli agenti della Direzione investigativa antimafia di Trapani, Arata ha puntato sull’intercessione dell’ex ministro democristiano Calogero Mannino.

È importante che nel frattempo il “sempre disponibile” Pierobon tenga viva l’attenzione. “… abbiamo saputo che questa settimana non c e stata commissione ci sara il 14 nov Speriamo bene Buona serata”, scriveva Arata all’assessore.

Il 14 novembre gli investigatori della Dia intercettano una telefonata. “… va be mi informo ok…”, dice Cordaro a Pierobon che avverte subito Paolo Arata. Quest’ultimo ha fretta di avvisare il figlio Francesco: “… mi ha chiamato Pierobon… mi ha richiamato subito… ha chiamato l’assessore… ha chiamato Cordaro… l’ha chiamato e gli ha detto ma che figura mi fai fare di merda con queste persone che ti ho presentato che non gli rispondi neanche agli sms”.

Cinque giorni dopo Pierobon abbozza al professore Arata una spiegazione sulla rigidità di Cordaro: “… lui è come dire allergico al telefono ecco ti dico solo questo… questo qui mi ha detto sì abbiamo delle priorità ma si… ecco quindi… mi ha detto così gliel’ho chiesto due volte i motivi…”.

Il 22 novembre Pierobon è esplicito. “… allora senti… quindi Cordaro ha detto che va avanti la nostra cosa giusto?”, chiede Arata. Risposta: “Allora lui ha detto che c’aveva due… uhm… priorità che riguardavano una situazione… però ha detto sì sì…sì sì… sì sì”. Una serie di omissis coprono il contenuto integrale della frase.

Il 27 novembre Arata invia un promemoria via sms a Pierobon: “Bg puoi sentire cordaro se il progetto va in commissione VIA questa settimana. Grazie ps oggi dopo riunione al ministero ti chiamo”. “Lo vedo in giornata. Al telefono ha allergie come sai”, risponde l’assessore. Che successivamente scrive: “Eh ciao Paolo allora ho parlato… mi ha detto che non è ancora in VIA eh… però sapeva tutto sapeva tutto eeeh basta non vuole mai …”.

All’ordine del giorno della “Commissione tecnica specialistica per le autorizzazioni ambientali di competenza regionale” c’è l’autorizzazione per un impianto di biometano della Solgesta, una delle società del duo Arata-Nicastri.

Il 7 gennaio scorso entra in gioco Vincenzo Palizzolo, capo di gabinetto dell’assessore Cordaro che gli avrebbe chiesto di informarsi sullo stato della pratica. È Palizzolo a spiegare telefonicamente al figlio di Paolo Arata, Francesco, che nel corso dell’istruttoria è venuto un intoppo per l’impianto di Francofonte: “… senta mi  è rientrato sta mattina il presidente della commissione e mi dice che sull’impianto quello là di Siracusa che era andato in commissione l’altro giorno, hanno verificato che supera i cento tonnellate al giorno, sono centoquattro, quindi dico sta cosa, se ne va al VIA sta cosa, quindi dovete fare in modo, avvicinate oggi e vedete un attimo di fare una riduzione per cercare di portarlo inferiore ai cento perché se no va al VIA e cominciamo daccapo…”.

Arata jr si attiva con i suoi ingegneri che, discutendo con Alberto Fonte, presidente della Commissione e pure lui indagato, scoprono che mancano dei documenti. Palizzolo richiama Francesco Arata. “…. mi dice il presidente che avete rimodificato le cose, adesso non non so nei termini, quindi il presidente sarà qua martedì prossimo quindi se volete parlare con lui… diciamo per quello che mi avevano riferito prima voi avete aggiustato delle cose, mancavano dei dati, li avete sistemate”.

La sistemazione ha creato nuovi intoppi: “… poi mi di mi dice il presidente che ho visto ieri, che avete ricambiato tutto non, adesso non so nei dettagli, tecnicamente non lo so, però dico, questo le dico quello che mi ha detto, quindi siccome il presidente martedì sarà qua e martedì prossimo sarà qua…”.

Appresa la notizia del probabile parere negativo da parte della Commissione Paolo Arata il 17 gennaio chiama Pierobon. È furioso: “… no ma niente guarda e venti mesi”. Pierobon concorda: “… non fanno nulla… tradotto ci prendono per i fondelli”. Ancora Arata: “… ma guarda io non lo so cosa fare e allora do, venti mesi no, e allora eravamo tranquilli che ci dessero l’esenzione no… invece no ci hanno messo di nuovo al VIA, ci han, quindi dobbiamo ricominciare di nuovo l’iter, cioè noi siamo stati i primi in Sicilia a presentare il progetto di biometano, i primi e stasera continuiamo le conference call per l’investimento da un miliardo, in Sicilia, si sta, e ieri abbiamo incontrato quelli dell’Enel, si sta concretizzando questa cosa, io no, io voglio avere un chiarimento, adesso andrò lì dal, da Armeo (Gaetano Armao, ndr) e gli dico, ma senti, se io, se loro vivono la mia esperienza”.

Il 22 gennaio Paolo e Francesco Arata incontrano in assessorato il presidente Fonte. Finito il confronto tecnico il professore genovese scrive un sms all’assessore Cordaro: “Dopo 20 mesi dall avvio della pratica il pres gentilmente ha convocato un ulteriore tavolo tecnico a domani alle 12:30, mi auguro che ridetermino il parere e ci diano l esclusione alla Via perchè non assoggettabili. Confido in un Tuo autorevole intervento, il capodigabinetto, che ringrazio per la disponibilita ha ben chiara la situazione e ci e parso favorevole alla nostra interpretazione”.

Da Cordaro arriva una risposta che sa di chiusura: “Purtroppo scontiamo ritardi della precedente amministrazione. Entro il mese di giugno pensiamo di eliminare l’arretrato. Quanto all’iniziativa in argomento, sono certo si procederà secondo legge, come sempre, Cordialmente”.


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