Più pensionati che lavoratori | E' una Regione per vecchi - Live Sicilia

Più pensionati che lavoratori | E’ una Regione per vecchi

Le pensioni costano 600 milioni l'anno. I regionali a riposo hanno superato quelli in servizio. E cresceranno per i prossimi vent'anni.

PALERMO – Il sorpasso è avvenuto proprio in questi mesi. Anche in Sicilia, i pensionati hanno superato i lavoratori in servizio. Ma dipendenti in carica e “a riposo” rappresentano due eserciti quasi equivalenti. Che spezzano in due la Regione come una mela: sedicimila di qua, e sedicimila di là.

I numeri sono quelli raccolti nel “bilancio tecnico attuariale” che il Fondo pensioni regionale ha commissionato a uno studio professionale. In quello studio, a dire il vero, i lavoratori in servizio sono ancora più dei pensionati. Poche decine. Un divario, però, che si è già certamente accorciato fino a scomparire. Visto che la situazione descritta dallo studio è basata sui dati al 31 dicembre del 2013. In questi due anni e mezzo, nessuna nuova assunzione è stata compiuta alla Regione, mentre diversi dipendenti hanno deciso di lasciare, sia attraverso il “pensionamento semplice” sia attraverso le norme della cosiddetta “pre-Fornero”.

Contratto 1, contratto 2

I regionali, tra l’altro, sono suddivisi a loro volta in due grandi categorie: quelli, più fortunati, del cosiddetto “contratto 1”. Si tratta dei dipendenti assunti o in pensione entro il 1986 e la cui pensione si calcola grazia a un meccanismo inizialmente basato sull’ultima retribuzione ottenuta. La Finanziaria del 2015, a dire il vero, ha cambiato la base del calcolo della porzione retributiva: non più l’ultimo anno, ma gli ultimi cinque. Meno fortunati, dicevamo, i regionali del “contratto 2”: assunti dopo il 1986, sono sostanzialmente equiparati agli impiegati statali.

Un esercito di pensionati

Ma quanti sono i pensionati della Regione? Lo studio del Fondo pensioni parla di 16.28 unità, al 31 dicembre 2013. La loro età media è di oltre 72 anni, mentre la pensione media è di quasi 36 mila euro l’anno. Così, la spesa annua per garantire pensioni e reversibilità ai dipendenti regionali è di circa 600 milioni di euro. I pensionati del “contratto 1”, la quasi totalità degli attuali regionali “a riposo” come dicevamo, sono più fortunati: la loro pensione è, in media, più alta di circa mille euro al mese rispetto ai colleghi assunti in un secondo momento.

Giovani e vecchi pensionati

Tra i pensionati siciliani, al 31 dicembre 2013, figuravano anche 582 “over novanta”. Il maggior numero invece è compreso nel range tra i 75 e i 79 anni (quasi 2.900 pensionati) e tra i 70 e i 74 anni (2.700). Dallo studio emergono anche dieci pensionati con un età al di sotto dei 19 anni. Si tratta, in questi casi, delle pensioni garantite ai figli dei regionali defunti: l’età media in questo caso è di 12 anni e mezzo e l’assegno-medio garantito è di quasi 12.500 euro annui. Sono 28 invece le pensioni di invalidità erogate dal Fondo pensioni: la loro media si attesta attorno ai 35 mila euro annui. Sono invece quasi 2.900 le pensioni di reversibilità giunte alle vedove dei dipendenti regionali: a queste donne (età media di quasi 78 anni), un assegno di circa 30 mila euro annui.

I pensionati crescono per i prossimi 20 anni

Il costo rilevato per le pensioni nel 2013 è complessivamente di 596 milioni. Sale di un milione l’anno successivo. E nei prossimi anni continueranno a salire. Lo studio del fondo, infatti, compie una previsione proiettata ai prossimi cinquant’anni. E i pensionati siciliani cresceranno almeno per i prossimi vent’anni. Nel 2036, raggiungeranno infatti quota 20.321 unità, quasi “doppiando” i dipendenti in servizio che già tra una decina di anni dovrebbero ridursi di molto, fino a 11 mila circa. Dal 2036, poi, il numero dei pensionati dovrebbe iniziare a scendere ,”in quanto i nuovi ingressi in servizio – si legge nello studio – dovuti al forte turnover degli attivi dal 2021, essendo particolarmente giovani, sono ancora lontani dal pensionamento”. Non a caso, nel periodo tra il 2037 al 2041 l’età media dei regionali in servizio tornerà a essere molto più bassa: circa 40 anni a fronte dei 56-59 anni di media dei dipendenti nel periodo tra il 2020 e il 2027 e dei 52 anni e mezzo attuali. Insomma, bisognerà aspettare almeno vent’anni perché i pensionati calino e l’amministrazione si ritrovi più snella e più giovani. Ma oggi è ancora una Regione per vecchi.


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